Mancata zona rossa ad Alzano. Indaga la procura
Finisce in mano ai magistrati la querelle tra Governo e Giunta lombarda su chi avrebbe dovuto istituire le zone rosse in provincia di Bergamo
"Anche la Regione poteva istituire la zona rossa, come previsto dalla legge". È quanto sottolinea il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia in riferimento alla mancata istituzione della zona rossa nella bassa Val Seriana, oggetto delle indagini della procura di Bergamo. "L'articolo 32 delle legge 23 dicembre 1978 n. 833, richiamato anche dall'articolo 3, comma 2, ,del d.l. n. 6/2020, dà anche alle Regioni la possibilità di istituire la zona rossa" ha puntualizzato il ministro. 'Zone rosse' sono effettivamente state istituite dai governatori regionali di Lazio, Calabria e Campania e Veneto. Regione Lombardia, invece, ha sempre passato la palla al governo.
L'istituzione nei primi giorni di marzo della zona rossa che avrebbe dovuto isolare Nembro e Alzano Lombardo, dove era stato individuato il secondo focolaio di coronavirus in Lombardia, è diventato un nuovo terreno di frizione tra Governo e la Giunta della Lombardia. "Era pacifico che fosse una decisione che spettava al Governo, dato che era già stato inviato l'esercito", avrebbe invece affermato il governatore lombardo Attilio Fontana sentito per circa due ore in procura a Bergamo. Dichiarazioni in linea con quelle dell'assessore al Welfare Giulio Gallera anche lui convocato come persona informata sui fatti. Fontana avrebbe pure fornito chiarimenti sul caso del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano e negato di aver ricevuto "pressioni" dal mondo economico sempre in merito alla mancata creazione di una zona rossa. In più gli sarebbero state poste domande sulle delibere regionali relative alle Rsa. I molti decessi avvenuti nelle strutture per gli anziani è uno dei capitoli su cui si indaga.
Nei prossimi giorni è prevista la convocazione in procura del presidente della Confindustria Lombarda Marco Bonometti.