https://images2.corriereobjects.it/methode_image/2020/05/30/Politica/Foto%20Politica%20-%20Trattate/mappa3-U316010894207226f-U3190575070421loE-656x492@Corriere-Web-Sezioni.jpg?v=20200531155226

Dove si potrà andare in vacanza? Dalla Spagna all’Est Europa: chi mette i paletti alle nostre ferie

Tutti i limiti ai viaggi all’estero. Ci sono i no dell’Austria, il via libera della Spagna, il sì condizionato di Grecia e Croazia

by

Gli italiani che hanno intenzione di passare le vacanze estive all’estero dovranno accontentarsi di poche destinazioni perché i turisti provenienti dall’Italia non sono al momento «graditi» in più di un Paese europeo, anche all’interno dello spazio Schengen dove, tutti o quasi, sono pronti a riaprire i confini.

La marcia indietro della Grecia

Tra i no più clamorosi c’è quello della Grecia che, venerdì scorso, ha annunciato la lista dei 29 Stati i cui turisti potranno visitare il Paese dal 15 giugno. Ma, stamattina, a sorpresa, sul sito dell’ambasciata greca a Roma appare un post dal titolo La Grecia è di nuovo pronta ad accogliere il mondo che è di fatto una significativa marcia indietro rispetto al no tout court agli italiani. In pratica funzionerà così: all’arrivo in aeroporto i viaggiatori provenienti dalle zone a rischio, che per l’Italia significa Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, verranno sottoposti tutti al test. «È richiesto il soggiorno di una notte in un albergo designato. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto- quarantena per 7 giorni. Se il test è positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni» si legge nella nota dell’ambasciata. Per tutti gli altri turisti , per esempio quelli provenienti da Roma, il tampone sarà fatto soltanto su un campione.

I Paesi off limits

Chiudono le porte ai turisti italiani anche altri 22 Stati europei. In cima alla lista c’è l’Austria che dal 15 giugno consentirà la libera circolazione senza alcun controllo alle frontiere con Germania, Svizzera e Liechtenstein ma non con l’Italia, considerata ancora un «focolaio». I governi di Vienna e Roma, però, si stanno parlando e non è detto che la situazione cambi la prossima settimana. Anche la Svizzera non vuole gli italiani nonostante sia pronta a consentire la libera circolazione dal 15 giugno e a riaprire campeggi, giardini zoologici, piscine, cinema e teatri. Dal 20 giugno apre al turismo internazionale l’isola di Cipro con le sue spiagge meravigliose e la sua storia affascinante, anche se triste, di divisioni. Nella lista di 19 Paesi non c’è però l’Italia. Le altre nazioni in cui non potremo andare sono: Danimarca, Germania, Malta, Finlandia, Polonia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Belgio, Bosnia, Polonia, Norvegia, Montenegro, Ucraina e Russia. Ma non bisogna disperare. Bruxelles, fermo restando che i divieti non si applicano mai alla nazionalità ma ai Paesi di provenienza, spinge per una linea comune che sia comunque ispirata a criteri epidemiologici. E, nei prossimi giorni, alcune nazioni, come la Germania, potrebbero tornare sui propri passi.

Le mete possibili

Quali sono, quindi, le mete da prendere in considerazione per le tanto agognate vacanze post quarantena? Sicuramente la Francia dove dal 15 giugno saranno aboliti i controlli alle frontiere. Per entrare basterà presentare un’autocertificazione di buona salute. Anche la Svezia e l’Olanda aprono senza condizioni ai cittadini dell’Ue e, quest’ultima, dal primo luglio promette di far ripartire campeggi e villaggi turistici. Seguendo lo slogan Clean&Safe (pulito e sicuro), il Portogallo accoglie il turismo straniero, anche perché rappresenta il 15% della sua produzione economica. Ma per l’associazione alberghiera nazionale la maggior parte degli hotel dovrebbe riaprire a metà luglio. Stesso discorso per la Spagna che tra un mese revocherà la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori, mentre le compagnie aeree dovrebbero riattivare ai primi di giugno i collegamenti con le mete più gettonate: Maiorca, Costa del Sol e Costa Blanca. Anche la Turchia non vuole rinunciare agli stranieri e a metà giugno riaprirà le frontiere. Il ministero della Cultura e del Turismo ha pubblicato un catalogo di «istruzioni igieniche» che prevede, ad esempio, negli hotel distanze minime tra lettini a bordo piscina o asciugamani confezionati singolarmente. Dopo molti indugi la Croazia, altra nazione che dipende fortemente dal turismo, consentirà anche agli italiani di godere del suo meraviglioso mare ma bisognerà avere in mano una prenotazione. La stessa linea della Slovenia che dal 26 maggio consentirà ai cittadini dell’Unione Europea l’ingresso senza un documento che certifichi la negatività al coronavirus ma con in mano l’indirizzo di un hotel. Se si ha voglia di andare al freddo si potrà pensare alla Lettonia che, tra i Paesi baltici, è l’unica ad aver deciso di accogliere gli stranieri. Porte aperte dal primo giugno anche in Albania mentre la Serbia ha già tolto i sigilli ai confini il 22 maggio. Il Kosovo, invece, permetterà l’ingresso ai turisti da metà giugno.

In quarantena

Ci sono poi una serie di Paesi che, pur non chiudendo i confini, hanno deciso di imporre una quarantena ai visitatori. Una scelta che scoraggerebbe anche il turista più motivato. Tra questi spicca il Regno Unito, dove dall’8 giugno chiunque entrerà dall’estero dovrà stare chiuso in una stanza per due settimane. Chi non aderirà all’auto-isolamento dovrà pagare una multa di 1.000 sterline (circa 1.100 euro). È la stessa linea scelta dall’Irlanda, dalla Bulgaria e dalla Macedonia del Nord che però impongono la quarantena soltanto a chi proviene da alcune nazioni a rischio tra cui l’Italia. Più incerta la situazione in Islanda. L’isola, fortemente dipendente dal turismo, prevede di allentare le restrizioni per i viaggiatori stranieri a partire dal 15 giugno ma, per il momento, chi entra sarà messo in quarantena per due settimane. Il governo, però, sta pensando di offrire l’alternativa di sottoporre i visitatori a tampone. È probabile, poi, che i turisti debbano scaricare e utilizzare l’applicazione di tracciamento.