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Il rapper carismatico fa appello ai suoi «La protesta è votare. Non spaccare tutto»

Killer Mike, 45 anni, ha cercato di placare la protesta che incendia la sua città, Atlanta, in Georgia, invitando i manifestanti a votare per fare affidamento su leader «responsabili»

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La rabbia non deve chiamare rabbia; la violenza altra violenza. L’esortazione a frenare la furiosa protesta che incendia l’America viene da un rapper, Killer Mike, 45 anni. «Sono stanco di vedere morire uomini neri» ha detto il cantante venerdì sera rivolto ai dimostranti di Atlanta, capitale della Georgia, città dove è nato e dove si sono estese le manifestazioni per l’omicidio di George Floyd, l’afroamericano morto durante un controllo di polizia a Minneapolis (Minnesota) il 25 maggio scorso. Killer Mike ha spronato i rivoltosi «a piangere, non a distruggere una città costruita su attività commerciali di proprietà dei neri e una lunga storia di diritti civili». «Abbiamo il dovere di essere migliori di così, oggi» ha detto, incoraggiando la gente a registrarsi e votare in modo da poter fare affidamento su leader «responsabili».

Un invito alla non violenza condiviso anche da Berenice King, figlia di Martin Luther King, al fianco del rapper durante il suo toccante discorso ai manifestanti. Ma a chiedere giustizia per Floyd, mettendo fine alla violenza delle rivolte, sono molte celebrità del mondo dello spettacolo. Come la cantante e modella Kelly Rowland, 39 anni, voce delle Destiny’s Child, che in un video ha detto che la morte di Floyd l’ha fatta sentire «arrabbiata, ferita e senza speranza». Per Ciara, 34, cantante, attrice e modella, «la morte di George Floyd ricorda quella di Eric Garner. Deve esserci un punto di stop quando si arresta qualcuno», mentre secondo l’attrice premio Oscar Viola Davis, 54, «Questo è ciò che significa essere neri in America. Ucciso per essere nero». «Basta così!» ha dichiarato un’altra attrice di colore, Lupita Nyong’o, 37, protagonista del film «12 anni schiavo». Indignato il tweet della regista Ava DuVernay, 47: «Nessuno merita di morire in strada, assassinato dal ginocchio di un poliziotto bianco sul collo».