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Coronavirus, Brendan Rodgers: «Mi sembrava di scalare il Kilimangiaro»

Il tecnico del Leicester City conferma di aver avuto il Covid-19: «Non potevo nemmeno camminare ed ero senza fiato, fare anche 10 metri era impegnativo»

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A marzo il calcio si ferma per le prime avvisaglie della pandemia da coronavirus. Sembra cosa da poco, con il senno di poi sappiamo che non sarà così. «Abbiamo avuto una settimana libera quando avremmo dovuto affrontare il Watford (il 14 marzo, ndr) - racconta il manager del Leicester City (ed ex Liverpool e Celtic) Brendan Rodgers alla radio locale della Bbc - e poi mi sono trovato in difficoltà: non riuscivo nemmeno a camminare e mi sembrava di scalare il monte Kilimangiaro, più si sale, più si è senza fiato». Rodgers ha scoperto così di essere positivo al virus e di avere contratto il Covid-19. «Fare anche solo 10 metri era impegnativo. Ho provato una corsetta e non potevo. Per tre settimane non ho avuto né olfatto né gusto, non avevo appetito, era una strana sensazione quella di mangiare cibo senza provare alcun gusto. Ero senza forze. E una settimana dopo di me è toccato a mia moglie».

Sia il 47enne Rodgers che sua moglie Charlotte sono poi risultati positivi. Rodgers è il secondo allenatore della Premier League di cui si sa della positività al virus. Il primo era stato quello dell'Arsenal Mikel Arteta, che aveva contratto la malattia proprio in concomitanza con lo stop alla Premier League. Il campionato inglese è in fase di ripartenza, la data prescelta è il 17 giugno. Il Licester al momento è terzo alle spalle del Liverpool e del Manchester City.