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Serie A, Gravina: «In caso di stop un algoritmo deciderà la classifica»

«Terrà conto di diversi fattori e proietterà i risultati da lì alla fine. In questi tre mesi ho temuto di non farcela, ora serviranno fortuna e senso di responsabilità»

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Gabriele Gravina, che alla ripartenza del calcio ci ha creduto sin dal primo giorno, non canta vittoria: «I rischi sono sempre presenti e dietro l’angolo. Servono responsabilità e fortuna». E tenere vivi i piani alternativi. L’8 giugno, la data deve ancora essere ufficializzata, ci sarà il Consiglio Federale che stabilirà i format di playoff e playout, cioè il piano B nel caso in cui il campionato si dovesse fermare e potesse però ripartire e anche del cosiddetto piano C, ovvero la cristallizzazione della classifica in caso di stop definitivo. «Sarà compilata attraverso un algoritmo che terrà conto di diversi fattori, legati ai risultati e a elementi oggettivi di ciascuna squadra. L’algoritmo servirà per proiettare la classifica di quel momento alla fine del campionato».

Intanto però la paura di non ripartire è scongiurata. «In questi tre mesi complicati la preoccupazione è stata forte e ho temuto di non farcela in un mondo dove dobbiamo convivere con il mecenatismo e il cialtronismo. Con i fautori dell’ovvio e del piano B, con gli anfitrioni dell’emergenza e i sostenitori del tutto non si può fare. Un’esperienza che mi è servita a capire chi mi vuole bene e da chi, invece, mi devo guardare». Il riferimento chiaro è al presidente del Coni, Malagò, con cui il presidente federale è sempre ai ferri corti. Niente da dire, invece, alla politica: «Voglio escludere qualsiasi contrasto di natura politica, che sarebbe gravissimo. Sono sempre stato determinato ma anche prudente perché prima di tutto viene la salute».