Mozzarelle Dop, tra Campania e Puglia spunta il ricorso dei tedeschi

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Nessuno identifica la mozzarella con la Germania. Eppure i tedeschi, in particolare i bavaresi, hanno bloccato l’iter dell’istituzione della Gioia del Colle Dop, la mozzarella a Denominazione di origine protetta pugliese. Già ostacolata sul nascere dai campani, a difesa della storica bufala Dop, adesso i pugliesi — dopo aver vinto a Roma la sfida interregionale durata più di due anni — devono fronteggiare un attacco bavarese, il cui esito sarà deciso a Bruxelles.

Lo stop bavarese

La richiesta pugliese venne formalizzata ad agosto del 2017. Solo nell’ottobre del 2019 il ministero delle Politiche agricole, dopo aver dato ragione ai pugliesi nella battaglia avviata dai campani, trasmise la domanda alla Ue, pubblicata il 21 ottobre 2019 sulla Gazzetta ufficiale europea. La vicenda sembrava terminata. Ma così non era. Perché bisognava aspettare il periodo dei 90 giorni dalla pubblicazione per eventuali ricorsi ed opposizioni. Il ricorso sarebbe potuto arrivare soltanto da soggetti di altri Stati membri, non da quello del Paese che presenta la domanda. Quindi, esclusi i campani, sembrava che l’istituzione della Dop pugliese potesse filare liscia. E, invece, sono arrivati i bavaresi: 3 importanti consorzi lattiero-caseari (tra cui, probabilmente, anche la conosciuta, in Italia, Bayernland) hanno fatto ricorso nei termini previsti, cioè entro lo scorso 21 gennaio (giorno in cui, senza ricorsi, si sarebbe chiusa la pratica). Per i tedeschi il termine mozzarella è generico — tant’è che si produce in tutto il mondo, non solo in Italia — e pertanto non può essere usato in un’altra denominazione, la terza (oltre alla Bufala campana Dop esite anche la Mozzarella Stg). Il timore dei tedeschi — che hanno importanti quote di mercato della mozzarella in Europa — è che alla fine le denominazioni possano tagliar fuori dalle vendite le mozzarelle che non possono fregiarsene.

La Campania «ringrazia»

Dopo il ricorso dei tedeschi, la Commissione Ue ha chiesto al consorzio pugliese dei chiarimenti a risposta scritta. «Li abbiamo dati — spiega Michele Faccia, responsabile scientifico dell’iter del disciplinare e docente di Scienze e tecnologie alimentari all’Università di Bari — e attendiamo una risposta da Bruxelles. Abbiamo cercato di rassicurare le controparti. Nessuno avrà interessi economici lesi: se già la mozzarella generica non è stata eliminata dal mercato con due marchi, perché dovrebbe esserlo con il terzo? E poi ci sarebbe un pregiudizio nei confronti del terzo marchio, qualora non venisse riconosciuto». Da febbraio, però, non è arrivata alcuna risposta dalla Commissione, che può respingere o accogliere l’opposizione tedesca. In tal caso potrebbe invitare le parti a incontrarsi per risolvere la questione, oppure potrebbe aprirsi un vero e proprio contenzioso che finirebbe in un voto nel Comitato di regolamentazione. Nel frattempo i campani ringraziano: la battaglia persa a Roma, grazie all’aiuto bavarese potrebbe essere vinta a Bruxelles. E comunque, per il momento, la Dop pugliese resta bloccata.