https://www.gelestatic.it/thimg/hRL8ChRb0kwHgy3RkBG_J25P1Pw=/fit-in/960x540/https%3A//www.lastampa.it/image/contentid/policy%3A1.38905655%3A1590783340/lapresse_xix_20200529_220250_008832.JPG%3Ff%3Ddetail_558%26h%3D720%26w%3D1280%26%24p%24f%24h%24w%3Db777fb1
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

Offensiva di Trump contro la Cina: “Non ha rispettato la parola su autonomia di Hong Kong”

Il presidente americano manda in frantumi anni di accordi e negoziati con il gigante asiatico

Il presidente americano, Donald Trump, passa all'offensiva contro la Cina: rompe i rapporti con l'Oms "perche' controllata da Pechino" e annuncia sanzioni contro i dirigenti del partito comunista a Hong Kong perche' non hanno rispettato la parola data sull'autonomia. Non solo: sara' vietato l'ingresso negli Usa a cinesi ritenuti "pericolosi" per la sicurezza, uno sbocco delle accuse di rubare proprieta' intellettuali americana. Infine, Trump accusa la Cina di non aver rispettato gli accordi con Washington e dichiara finite le esenzioni dettate dallo status speciale di cui godeva Hong Kong. In un intervento di una manciata di minuti alla Casa Bianca, il presidente americano manda in frantumi anni di accordi e negoziati con il gigante asiatico. "L'azione del governo cinese contro Hong Kong e' l'ultima di una serie di misure che riducono lo status di vecchia data e orgogliosamente detenuto della citta'. E' una tragedia per il popolo di Hong Kong, in Cina, e lo e' per le persone di tutto il mondo", ha tuonato Trump nella premessa del suo discorso. Pechino "non ha mantenuto la parola data al mondo di garantire l'autonomia di Hong Kong", ha aggiunto. Il capo della Casa Bianca ha annunciato quindi che imporra' sanzioni ad alcuni cittadini cinesi che hanno avuto ruolo nella stretta sull'ex colonia e di aver ordinato al suo governo "di eliminare le eccezioni che conferiscono a Hong Kong un trattamento diverso e speciale" rispetto alla Cina, compresi i vantaggi tariffari.

"Le nostre azioni saranno forti, le nostre azioni saranno significative", ha insistito senza entrare nei dettagli. "Hong Kong non e' piu' abbastanza autonoma da giustificare il trattamento speciale che abbiamo riservato al territorio sin dal passaggio", ha affermato il presidente americano. Pertanto "chiedo alla mia amministrazione di avviare il processo per porre fine alle esenzioni che hanno permesso a Hong Kong di avere un trattamento diverso e speciale. Cio' influenzera' tutti gli accordi (con Hong Kong), dal nostro trattato di estradizione ai controlli sulle esportazioni di tecnologia a doppio uso e altro, con poche eccezioni", ha affermato. Inoltre ha ordinato ai suoi di studiare pratiche diverse per le societa' cinese quotata nella Borsa americana. E sempre a causa di Pechino, il capo della Casa Bianca aggiunge nella sua lista di nemici l'Organizzazione mondiale della sanita', che secondo lui non e' riuscita a fare abbastanza per combattere la diffusione iniziale del nuovo coronavirus. "Poiche' non sono riusciti a realizzare le riforme richieste e fortemente necessarie, oggi termineremo le nostre relazioni con l'Oms", ha annunciato. Gli Stati Uniti "reindirizzeranno questi fondi ad altri in tutto il mondo per necessita' di salute pubblica urgenti e globali". La colpa di Pechino e' quella di "aver tenuto nascosto il virus di Wuhan e di aver causato la morte di molte persone e gravi danni all'economia globale". La stretta arriva dopo una telefonata tra Trump e il premier britannico, Boris Johnson, in cui i due leader hanno concordato un'azione comune contro Pechino a causa della sua sua legge sulla sicurezza di Hong Kong, ritenuta una grave compressione dell'autonomia dell'ex colonia.