Minneapolis: arrestato l'agente che ha soffocato George Floyd

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A Minneapolis l'agente all'origine della morte George Floyd è stato arrestato: la notizia è stata diffusa dalle autorità locali. La famiglia di George Floyd chiede che tutti gli agenti della pattuglia siano accusati formalmente dell'omicidio dell'uomo.

Un gesto, il più atteso in queste ore, mentre a Minneapolis i manifestanti si sono impadroniti della città per denunciare l'ennesimo sopruso delle forze dell'ordine ai danni di un afroamericano.

Gli scontri vanno avanti da ore, la polizia del Minnesota ha ammanettato in diretta il giornalista dell’emittente statunitense Cnn, Omar Jimenez, inviato a Minneapolis per coprire i disordini scoppiati a seguito dell'uccisione di George Floyd. L'arresto è andato in diretta tv e subito dopo è rimbalzato nelle emittenti del resto del mondo.

Il governatore del Minnesota, Tim Walz, parlando con il presidente della Cnn Jeff Zucker, si è scusato per l’accaduto. Walz ha definito inaccettabili gli arresti e ha detto che la squadra della Cnn aveva chiaramente il diritto di essere lì. Il governatore ha anche sottolineato che vuole che i media siano in Minnesota per coprire le proteste.

Sempre Tim Walz ha chiamato a sostegno della polizia cittadina la Guardia nazionale, 500 gli agenti dispiegati a Minneapolis e pronti a intervenire anche in altre città come la capitale Saint Paul

Il sindaco di Minneapolis Jacob Frey, intanto, ha dichiarato lo stato di emergenza per 72 ore. Il primo cittadino di Minneapolis è stato attaccato duramente dal presidente Donald Trump che con un tweet gli ha intimato di riportare l'ordine, altrimenti ci avrebbe pensato lui. Tweet, per cui il presidente Trump è stato redarguito dal social network perché è contravvenuto alla policy di Twitter sulla violenza. Il tweet si può comunque ancora leggere.

I fatti

"Lasciatemi, non riesco a respirare...". Sono le ultime parole pronunciate da George Floyd, un uomo afroamericano morto in seguito al brutale trattamento a cui è stato sottoposto da un agente di polizia, che nel tentativo di arrestarlo lo ha bloccato a terra premendogli il collo con un ginocchio. È successo a Minneapolis, in Minnesota, e l'intera sequenza è stata filmata da una passante.

Nel video si vede l'agente di Polizia Derek Chauvin bloccare per diversi minuti Floyd - disarmato - dopo che era già stato ammanettato. "Per favore, non riesco a respirare, mi fa male lo stomaco. Mi fa male il collo. Ti prego. Non riesco a respirare", ripete Floyd. I passanti che si sono radunati intorno all'agente lo invitano a sollevare il ginocchio dal collo. Il poliziotto però non si muove, finché Floyd non smette di parlare.

Alcuni passanti chiedono all'agente e al suo collega di controllargli il polso. L'agente però continua a tenere il ginocchio sul collo dell'uomo, anche quando giace apparentemente privo di sensi, per un totale di circa otto minuti prima che arrivino i paramedici e l'uomo venga messo su una barella.

"Sembrava già morto prima ancora che l'ambulanza arrivasse. Stava chiaramente cercando di dire loro che non riusciva a respirare e loro lo hanno ignorato", ha detto a NBC News Darnella Frazier, che hanno filmato l'incidente.

Non è ancora chiaro cosa sia accaduto prima di quanto si vede nel video. Stando al dipartimento di Polizia di Minneapolis gli agenti erano intervenuti in seguito alla segnalazione di un caso di contraffazione in atto: Floyd, stando ai media locali, avrebbe provato ad usare dei documenti falsi nella rosticceria davanti alla quale è avvenuto l'arresto.

Quando sono arrivati sul posto i due poliziotti hanno l'hanno trovato nella sua auto. Floyd, stando al racconto della polizia, è uscito dalla vettura quando gli è stato ordinato ma poi ha opposto resistenza fisica.

"Gli agenti - si legge nel resoconto della polizia - sono stati in grado di ammanettare il sospetto e hanno notato che sembrava soffrire di disturbi mentali. Gli agenti hanno chiamato un'ambulanza ed è stato trasportato in ambulanza al centro medico della contea di Hennepin, dove è morto poco tempo dopo".

Sul caso - simile a quello del newyorchese Eric Garner, ucciso ida un poliziotto nel 2014 - sta indagando l'Fbi.