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Catello Maresca è stato ad un passo dall'accettare la candidatura alla presidenza della Regione Campania

Il centrodestra aveva scelto Catello Maresca, il veto sugli indesiderati ha fatto saltare l’intesa

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Una settimana da presidente della Regione Campania. E’ durato più o meno sette giorni il sogno di migliaia di cittadini campani di essere governati dal magistrato Catello Maresca. Un sogno certificato dalla nascita di gruppi e pagine social a sostegno del Pm e da diverse dichiarazioni di Maresca che manifestavano la volontà di voler partecipare alle imminenti elezioni regionali.

Catello Maresca, una candidatura tramontata in fase di gestazione

Una candidatura tramontata però ancor prima di nascere, ma che ha vissuto una fitta fase di gestazione. Il magistrato è stato attirato e non poco dalla possibilità si saggiare le proprie qualità anche in politica. O meglio tornare a farlo, dopo aver ricoperto il ruolo di consigliere comunale a San Giorgio a Cremano dal 1993 al 1997.

In quel caso Maresca, che non aveva ancora intrapreso il cammino in magistratura, fu candidato ed eletto con una lista civica. E proprio le forze civiche avrebbero dovuto proporlo come candidato presidente della Regione Campania.

Per il centrodestra il magistrato era l’anti De Luca

Una proposta che, secondo le idee di Mara Carfagna (sua grande sponsor), sarebbe stata condivisa successivamente anche dai partiti di centrodestra. Forza Italia (a cui spetterebbe la scelta del candidato governatore), Fratelli d’Italia e Lega avrebbero accolto Maresca, mettendo da parte vecchi schemi politici pur di proporre un degno sfidante al governatore uscente Vincenzo De Luca.

Un progetto arenatosi in fase 2

Ottenuto il via libera dei partiti, si è passati alla fase 2, dove però si sono materializzate le divergenze che hanno portato il magistrato a fare un passo indietro e mettere da parte, per il momento, l’idea di scendere in politica.

Gli indesiderati, la black-list di Maresca

Ma dove si è arenato il progetto? Probabilmente sui veti posti da Maresca a determinate candidature. Il magistrato, dopo aver sottoposto ai raggi X, i profili dei papabili candidati e dei consiglieri regionali uscenti, avrebbe fatto presente che la candidatura di alcuni personaggi di spicco dell’area di centrodestra non era in alcun modo gradita.

L’aut a aut ed il passo indietro

Una sorta di aut aut, quello del magistrato, che non è stato recepito dai vertici dei partiti. Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno, di fatto ‘scelto di non scegliere’, portando Maresca ad uscire di scena ancor prima di entrarvi.

Niente partiti, solo civiche per Catello Maresca

Per il Pm, la politica non è però un capitolo chiuso. Troppo complesso intavolare un dialogo con i partiti, ma non impossibile, radunare forze civiche in grado di sostenere un’ipotetica candidatura a sindaco di Napoli. Una sorta di De Magistris 2.0 e non solo per motivi professionali. Rispetto alle Regionali, le elezioni comunali prevedono il doppio turno. Pertanto con un anno di tempo a disposizione non sarà impossibile mettere insieme una coalizione di liste civiche in grado raccogliere il 25-30% dei consensi, che aggiunti al bagaglio personale (voto disgiunto) potrebbero portarlo a giocarsi la partita al ballottaggio per la poltrona di sindaco di Napoli.

Elezioni regionali, Vincenzo De Luca tira un sospiro di sollievo

Come avrebbe detto Lorenzo De’ Medici, però, ‘del doman non v’è certezza, cosa invece è praticamente certo oggi è che Vincenzo De Luca può tirare un sospiro di sollievo: il suo avversario non sarà Catello Maresca.

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