ROMAN GUZMAN, PRIMO CALCIATORE MORTO DI CORONAVIRUS/ In Bolivia al Club Universitario

Roman Guzman, primo calciatore morto di coronavirus. In Bolivia al Club Universitario. Assieme a lui morto il padre, ex presidente del club, e uno zio allenatore.

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Roman Guzman è ufficialmente il primo calciatore professionista morto per coronavirus. Boliviano, 27 anni, era attaccante nella seconda divisione locale, dove giocava nel Club Universitario del Beni ed era stato anche nazionale giovanile. Il Club Universitario è una squadra della città boliviana di Trinidad, una delle più colpite in assoluto dalla pandemia di covid-19 non solo in Bolivia, ma in tutto il Sudamerica dove la situazione è drammatica soprattutto nella zona settentrionale, tra Bolivia, Ecuador, Perù e il nord del Brasile. E la famiglia del giovane Guzman ha perso anche l’ex presidente Belizario Román Monasterio, padre di Roman, morto il 23 maggio, e Luis Carmelo Román, allenatore del Deportivo Perequeji e zio del giovane, primo a morire a causa del covid-19 lo scorso il 9 maggio, come riportato dal quotidiano locale El Deber.

ROMAN GUZMAN, PRIMA VITTIMA DEL COVID-19 NEL CALCIO

Roman Guzman è dunque la prima vittima del covid-19 nel mondo del calcio, in un momento in cui in Europa tutte le principali leghe hanno stabilito la data della ripartenza dei campionati, Italia compresa. Ma in Bolivia la situazione sembra andare verso il picco della pandemia. L’ex presidente della Federazione calcistica Boliviana, Pedro Zambrano, ha fornito dettagli sulla morte di Guzman spiegando che al momento del ricovero il giovane calciatore non era già più in grado di alzarsi da solo. “A Trinidad il coronavirus è debordato – ha riferito Zambrano in un’intervista – Non ci sono cure uniformi, gli ospedali non sono efficienti, non ci sono rifornimenti, non c’è ossigeno e la gente si automedica, Questo sta generando molti problemi” I numeri sul contagio che arrivano da La Paz sono d’altronde impietosi, si parla di quota 7.800 contagi ormai toccata con 280 vittime accertate.