la Repubblica
Appendino si arrende, le fondazioni non ripianano il bilancio in rosso: arriva un commissario per il Teatro Regio
La decisione d'accordo con il ministro Franceschini. Cirio: "Non è più possibile tollerare una situazione di continuo passivo"
La sindaca Appendino si è arresa, dopo che le fondazioni bancarie si sono rifiutate di ripianare il rosso del 2019 che ammonta a 2,3 milioni di euro. Il Teatro Regio sarà commissariato. La sindaca, che dell'ente lirico è la presidente, ha dovuto accettarlo dopo una conference call, ieri sera, con il ministro Franceschini. Il no delle fondazioni è stato decisivo. Ma ha avuto un peso anche l'inchiesta che ieri ha portato la finanza nella casa e negli uffici dell'ex sovrintendente William Graziosi (lo è stato da aprile 2018 a luglio 2019), accusato di corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. L'indagine coinvolge anche Roberto Guenno, corista e sindacalista, vicinissimo al M5S per cui è stato candidato sia alle comunali, sia alle regionali, senza essere eletto, che Graziosi ha promosso a responsabile Innovazione e Sviluppo.
L'attuale sovrintendente Sebastian Schwarz rimarrà dunque con un incarico di consulente artistico - e non più sovrintendente - se vorrà accettare la nuova situazione.
"Il Teatro Regio ha bisogno di ricominciare e ripartire senza essere condizionato dai vincoli di uno stato debitorio pesante - dichiara adesso Appendino con una nota diffusa nella serata di oggi - una situazione non ripianabile alla luce dell'attuale contesto, se non attraverso un intervento straordinario. E la nomina di un commissario risponde proprio a questa esigenza. Chiederò al ministro Franceschini di individuare insieme la giusta figura che possa traghettare il nostro Teatro in questa fase delicata, garantendo continuità alla gestione e alla programmazione artistica".
"Non è più possibile tollerare una situazione di continuo passivo per una eccellenza come il Teatro Regio". Lo affermano, in una nota, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l'assessore regionale alla Cultura, Vittoria Poggio, commentando la richiesta di commissariamento dell'ente lirico. "Serve pertanto una scelta forte e per questo abbiamo condiviso con il Comune e le Fondazioni bancarie una soluzione di netta discontinuità con il passato - aggiungono - che in questo momento solo un commissario può garantire".
Intervengono con una nota anche i vertici della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Crt, che della Fondazione Teatro Regio di Torino sono soci fondatori, commentando la richiesta di commissariamento dell'ente per la sua situazione debitoria. "In considerazione del perdurante stato di disequilibrio nella gestione del Teatro Regio, che costringe ogni anno a impegni aggiuntivi di risorse, peraltro non risolutivi della situazione, siamo d'accordo nel sostenere un'azione coraggiosa della Città finalizzata alla necessaria ristrutturazione della gestione del Teatro". Per le fondazioni, la ristrutturazione della gestione del Teatro "non è più rinviabile anche in considerazione dell'attuale periodo di crisi determinato dall'emergenza Covid-19, che ci vede impegnati su molti fronti urgenti e con bisogni crescenti del territorio. Siamo convinti che ciò possa facilitare, in tempi ragionevolmente contenuti, una profonda revisione ed efficientamento della gestione del Teatro - concludono - attraverso una pianificazione strategica pluriennale di attività e di investimenti, come base fondamentale e duratura per un suo rilancio e rafforzamento nel tempo".