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F1 | Chi può investire nella Williams

Lo storico team britannico ha ammesso di essere alla ricerca di nuovi investitori

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Lo stato dell’arte. Se nel passato la proprietà della Williams era divisa in due parti, il 70% al fondatore Frank e il 30% a Patrick Head, oggi è decisamente più frammentata. Sir Frank attualmente detiene la quota di maggioranza, quantificata in poco più del 50%, con Patrick Head al 10%; la restante fetta della torta è suddivisa tra azionisti minori, con parte della società quotata alla Borsa di Francoforte. A dicembre la maggioranza delle azioni della controllata Williams Advanced Engineering è stata ceduta al gruppo inglese EMK Capital. Lo scorso aprile l’azienda è riuscita a rifinanziare un precedente prestito di 40 milioni di sterline accordato dalla banca HSBC nel 2015, grazie all’intervento della ‘Latrus Racing’ di Michael Latifi. Le difficoltà finanziarie riflettono quelle in pista, con il team fanalino di coda in F1 nel 2018 e nel 2019.

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La svolta odierna. La Williams Grand Prix Holding ha ufficialmente dato il via a tutte le procedure necessarie per trovare nuovi investitori. Verranno valutate tutte le ipotesi, dalla ricerca di nuovo capitale alla vendita di una quota di minoranza del team o di una quota di maggioranza o dell’intera società. La speranza è quella di individuare le figure giuste nel giro di 3-4 mesi. Non è un caso che la decisione sia arrivata pochi giorni dopo l’ufficializzazione dei nuovi regolamenti sportivi e finanziari della Formula 1. Con il budget cap che verrà introdotto a partire dal 2021 e le normative di aerodinamica ad handicap, la Williams può avere l’occasione di attrarre nuovi capitali e risalire la griglia di partenza.

La rottura con RoKiT. Nel 2019 la società californiana di telefonia e telecomunicazioni RoKiT ha sostituito Martini come sponsor principale del team, siglando un accordo triennale, diventato poi quinquennale (sino al 2023) lo scorso agosto. Qualcosa nei rapporti si è però rotto, come dimostrano i dati finanziari che parlano di un obbligo da 10 milioni di sterline mai saldato nel 2019 dalla RoKiT, cifra destinata ad aumentare con il mancato versamento pattuito nei primi mesi dell’anno in corso. Un buco imprevisto, che ha spinto la Williams a cercare un modo per ripianarlo.

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Possibili investitori
Michael Latifi, imprenditore di successo iraniano-canadese che nel 2006 ha fondato la Sofina Foods Inc. – azienda operativa nel settore alimentare, in particolare in quello dedicato alla lavorazione delle carni e di altri prodotti che provengono dall’Italia – ricavandone una ricchezza che gli ha permesso di diventare tra i principali azionisti (10%) del Gruppo McLaren. Ma Latifi senior ha anche un solido rapporto con la Williams, che ha accolto il figlio Nicholas nel 2019 come terzo pilota e per il 2020 come alfiere ufficiale della scuderia. Il legame è pure economico perché – come accennato in precedenza – lo scorso aprile ha concesso all’azienda di Grove un prestito di 50 milioni di sterline che ha richiesto come garanzia la collezione di auto storiche del team (valutate 20 milioni di £) e i terreni e gli edifici di Grove (30 milioni di £) per rifinanziare il debito con la banca HSBC, che aveva a sua volta come garanzia gli ‘asset’ della scuderia e dunque anche il contratto del team per correre in Formula 1.
Chanoch Nissany, imprenditore israeliano con base a Budapest, noto per aver iniziato a correre in automobilismo per hobby a 38 anni. Fu terzo pilota Minardi al GP d’Ungheria 2005 (a 42 anni), chiudendo le PL1 a 13″ dall’allora leader Wurz. Attualmente segue la carriera del figlio Roy, diventato lo scorso gennaio il test driver proprio della Williams, dopo esperienze tutt’altro che esaltanti nelle categorie minori.
Dmitry Mazepin, uomo d’affari a capo della Uralchem Integrated Chemicals Company, con un patrimonio stimato in 1.3 miliardi di euro nel 2015, secondo Forbes. Il russo era stato già avvicinato nell’aprile 2019 alla Williams e ciclicamente viene accostato a diverse squadre. Provò ad acquisire la Force India prima dell’arrivo del consorzio di imprenditori guidato da Lawrence Stroll ed è stato inserito tra i papabili a rilevare l’attività della Renault (ipotesi scongiurata nelle ultime ore dall’annuncio dei francesi della volontà di proseguire in F1) nonché inserito nell’intreccio di mercato Wolff-Stroll. Fonti tedesche lo davano infatti pronto a rilevare la Racing Point/Aston Martin in caso di passaggio di Stroll senior alla Mercedes. La Williams potrebbe essere una buona occasione per Mazepin, il cui figlio Nikita, alfiere di F2 classe ’99, è ben conosciuto a Grove, essendo già stato pilota del simulatore.