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Katia Marilungo presidente ordine degli psicologi Marche

Niente ultimo giorno di scuola: «Rito essenziale per i bambini»

CIVITANOVA - La presidente dell'Ordine degli psicologi, Katia Marilungo: «Sarebbe importante per gli scolari, un modo per ritrovare un po' di normalità»

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Niente ultimo giorno di scuola per i bambini di Civitanova. Così l’assessore ai Servizi educativi ha deciso di negare, per motivi di sicurezza, la possibilità di un incontro, anche all’aperto. Una decisione che è stata accolta con rammarico dai genitori e anche dal presidente dell’ordine degli psicologi Katia Marilungo «per i bambini sarebbe essenziale vivere un ultimo giorno di scuola» spiega Marilungo, psicoterapeuta e psicologa. All’origine della richiesta motivazioni di carattere educativo e psicologico come l’importanza di avere un momento che sia cesura, chiusura di un ciclo, ma anche decompressione emotiva ritrovandosi tutti insieme in un rituale che era quello della quotidianità per fornire un segnale di ripresa e speranza: «un rito di passaggio – continua la Marilungo – in un ultimo anno in cui la seconda parte è stata vissuta didatticamente in maniera così diversa e traumatica, ritengo sia significativo regalare ai ragazzi un momento solenne ma anche di svago. E soprattutto un segnale importante di speranza. Gli alunni, con gli insegnanti, si sono potuti incontrare solo online, davanti a tablet e pc. Hanno dovuto trasformare le loro relazioni sociali con i compagni e sono mancati gli abbracci, le corse, gli scherzi i saluti, elementi fondamentali in un importante momento di crescita. Questo vale per i più piccoli, per i quali, poter vivere l’ultimo giorno di scuola, può rappresentare un segnale di ripresa di quella che era la loro routine fino a fine febbraio. Credo che sarà un momento importante per cercare di restituire ai ragazzi quella normalità che avevano abbandonato e per rimetterli in una condizione di “normalità” precedente al lockdown. Mentre gli adulti, ritornando al lavoro, facendo la spesa, ad esempio, hanno sempre avuto un contatto – più o meno diretto – con la vita prima della chiusura, per i più giovani questo contatto è stato reciso bruscamente perché sono stati costretti a rimanere sempre in casa.È un momento di passaggio, di elaborazione interiore, che aiuta la nostra mente ad accettare più facilmente il distacco o l’addio». A richiedere alla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di via Tacito Teresa Loiotile un ultimo giorno anche i genitori del comitato “Via Tacito a misura di bambino” che ha avanzato la proposta tramite una richiesta formale inviata al Dirigente, all’ assessore all’istruzione Capponi e al sindaco per poter avere la possibilità e l’autorizzazione a far trascorrere l’ultimo giorno di scuola agli studenti in zone idonee,all’aperto e in sicurezza. «In questo modo i nostri figli potranno riassaporare, anche solo per poco tempo, l’ appartenenza alla comunità scolastica nella quale, sono cresciuti e si sono formati in questi anni».