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Inchiesta su Bergamo, pm: “Zona rossa doveva farla il governo”

La decisione di istituire una zona rossa nei comuni della Bergamasca maggiormente colpiti dall’epidemia di Coronavirus sarebbe spettata al governo, almeno secondo quanto risulta ai pm dell’inchiesta. A dichiararlo è il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota che ha spiegato: “Il nostro dovere è accertare i fatti facendo la massima chiarezza”

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La decisione di istituire una zona rossa nei comuni della Bergamasca spettava al governo, almeno secondo quanto risulta al procuratore aggiunto di Bergamo Maria Cristina Rota: intervistata dalla redazione del Tg3 ha spiegato che l'obiettivo dell'inchiesta è fare luce su fatti e responsabilità. "Da quello che ci risulta era una decisione governativa. Noi vogliamo lavorare serenamente, abbiamo bisogno di pace – ha spiegato – e in questo momento siamo al primo gradino della ricostruzione dei fatti".

Chiarire se c'è connessione tra i fatti ricostruiti e gli eventi successivi

La riapertura dell'ospedale di Alzano Lombardo, la mancata istituzione della zona rossa nella Bergamasca, la gestione dei pazienti covid e i morti nelle Rsa: sono questi i temi sui quali sta facendo luce l'inchiesta per epidemia colposa aperta in procura a Bergamo e per la quale è stato ascoltato anche l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. Il procuratore aggiunto Rota ha sottolineato attraverso una nota che la Procura "sta svolgendo indagini serrate al fine, in primis, di ricostruire i fatti così come si sono svolti in relazione sia all'ospedale di Alzano Lombardo sia che nelle diverse Rsa della provincia". Il procuratore aggiunto ha poi spiegato che sarà necessario capire se vi sia stata una connessione tra i fatti ricostruiti e gli eventi, e che in tal caso dovranno poi essere chiarite le responsabilità: "Si tratta di indagini lunghe e complesse che richiederanno tempo. Vi è da parte della popolazione bergamasca richiesta di giustizia – ha concluso – e vi è il dovere nostro di accertare i fatti facendo la massima chiarezza su essi".

Fontana: Mai ricevuto pressioni dalle aziende in merito a Bergamo

Che l'istituzione di una zona rossa spettasse al governo ne è convinto anche il governatore lombardo Attilio Fontana che quest'oggi è stato sentito per circa due ore in procura a Bergamo: secondo quanto trapelato sembra che il presidente della Lombardia abbia anche fornito dettagli circa la chiusura durata solo poche ore del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano. Inoltre avrebbe negato di aver ricevuto "pressioni" da aziende e dal comparto economico in merito alla mancata creazione di una zona rossa. Il 26 maggio sono stati sentiti in procura come persone informate sui fatti il direttore generale e sanitario dell'Asst Bergamo Est, Francesco Locati e Roberto Cosentina.