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Balene blu: scoperta una popolazione in Nuova Zelanda

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I ricercatori dell’Oregon State University che hanno recentemente scoperto una popolazione di balene blu in Nuova Zelanda stanno imparando di più sui collegamenti tra le balene, le loro prede e le condizioni dell’oceano che cambiano mentre il pianeta si riscalda.

Studiare come le balene blu si spostano e si nutrono fornisce indicazioni anche per comprendere in che modo i cambiamenti climatici influenzino la salute generale di questi animali da cui si possono ottenere anche informazioni critiche per la conservazione e la gestione dell’ecosistema.

Leigh Torres, assistente professore e direttore del Geospatial Ecology of Marine Megafauna Laboratory presso Marine Mammal Institute di OSU sostiene:

Queste balene non si muovono in modo casuale. Abbiamo scoperto che gli stessi schemi oceanici che determinano dove si trovano le balene determinano anche dove si trovano le loro prede, sia in condizioni oceaniche tipiche sia in quelle calde. Più impariamo su ciò che guida il movimento di queste balene, più possiamo aiutarle a proteggerle dalle minacce che affrontano.

I risultati dei ricercatori sono stati pubblicati sulla rivista Marine Ecology Progress Series. L’autore principale dello studio è Dawn Barlow, una studentessa di dottorato nel laboratorio di Torres che afferma:

L’obiettivo del nostro studio è capire i modelli di utilizzo dell’habitat di questa popolazione di balene blu per sapere dove sono e come rispondono alle mutevoli condizioni dell’oceano.

I ricercatori hanno scoperto che in condizioni di oceano più caldo le balene avevano maggiori probabilità di nutrirsi in aree in cui l’acqua era più fresca.

In generale le regioni oceaniche che presentano temperature più fredde dell’acqua rappresentano quelle corrispondenti a un’acqua più profonda che è stata spinta verso la superficie in un processo chiamato upwelling. Questo processo arricchisce di nutrienti le acque in cui si trovano alte quantità anche di krill, importante sostentamento per le balene blu.

Man mano che le condizioni dell’oceano si stabilizzeranno a temperature maggiori, queste nuove conoscenze potranno essere utilizzata per informare e regolare la gestione spaziale delle attività umane nella regione nel tentativo di ridurre gli impatti sulle balene blu della Nuova Zelanda.