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MotoGP | Redding contro Aprilia: “Demoralizzante”

Il talentuoso pilota britannico è tornato a parlare della disastrata stagione 2018, quando guidò in MotoGP con la casa di Noale

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Lasciato nel 2018 il Motomondiale, Scott Redding ha cercato in questi ultimi due anni di ritrovare la voglia di correre e la sua proverbiale velocità nel mondo delle derivate di serie. Lo scorso anno ha trionfato nel BSB con la Ducati e quest’anno, nel primo round della WSBK, aveva ottenuto tre terzi posti a Phillip Island issandosi in seconda posizione nella classifica generale. In attesa che il Mondiale della Superbike possa ripartire però, il 27enne Gloucester è tornato a parlare della sua ultima stagione in MotoGP, ponendo ancora una volta l’accento sui fortissimi dissidi emersi tra lui e l’Aprilia, in un rapporto che non ha mai realmente funzionato.

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Credo di essere un pilota migliore di Aleix Espargaro – ha spiegato Redding, intervistato in un podcast di BT Sport, facendo riferimento al suo compagno di squadra di allora – mi piace, ma credo di essere un pilota migliore di lui. Ma mi batteva continuamente e io non riuscivo proprio a capacitarmene. E loro [Aprilia] mi dicevano ‘faremo questo, faremo quest’altro, è una moto factory e faremo questo’. E invece c’era solo un ca**o di niente, un vuoto nulla“. Redding, che si era preparato al massimo per quella stagione, ha spiegato di essersi sentito tradito e abbandonato dalla squadra.

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L’inglese ha fatto riferimento anche alla gara della Malesia, disputata sulla stessa pista su cui ad inizio campionato si erano svolti i test pre-stagione, e ha spiegato come la moto non avesse avuto alcun tipo di evoluzione durante l’anno: “Quando arrivammo a Sepang per il Gran Premio, la moto che uscì dal garage per la gara era esattamente la stessa usata per il Day 1 dei test. Esattamente la stessa. Nessun freno motore, non girava, scivolava davanti e loro si aspettavano che io gareggiassi con quella. Questo era psicologicamente demoralizzante. Del tipo ‘che ca**o di senso ha che io guidi?’ ha commentato il centauro inglese.