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Borse in calo: avvisaglie di inversione. Eur/Usd a fine corsa?

Sembra che le Borse stiano girando al ribasso e inizino a costruire una dinamica di inversione, ma bisogna attendere conferme. L'analisi di Pietro Paciello.

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Di seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli.
Pietro Paciello vi aspetta il lunedì e il venerdì alle ore 16 con il Market Talk OPENING BELL - NewTraderLab. Per info clicca qui.

L'euro-dollaro anche oggi viaggia in rialzo, tanto da spingersi oltre quota 1,11. La corsa è destinata a proseguire?

La dinamica rialzista dell'euro-dollaro è quasi sorprendente, ma c'è da dire che è tata caratterizzata da una partenza graficamente innecepibile.

C'è stato un supporto dinamico molto evidente per tutti da cui è partito il movimento verso l'alto e non solo sorpreso per il fatto che l'euro-dollaro salga, ma per la violenza con cui lo sta facendo.

C'è da dire che oggi il cross è arrivato sull'unico target che si può rilevare in quest'area a quota 1,1145.
Si tratta di un livello statico toccato il 27 marzo scorso, da quando poi si è avuto un arretramento di circa due figure.

In assenza di riferimenti tecnico-grafici dinamici, il livello di 1,1145 è molto interessante e sono sorpreso positivamente nel vedere che l'euro-dollaro lo ha centrato perfettamente.

Per ora il cross si è fermato lì e questo sancisce la validità del livello in questione che è l'unico ostacolo che potessimo giudicare come potenziale target di breve-medio periodo.

Ricordando che in questo momento i mercati azionari premiano un dollaro debole, e quindi la risalita dell'euro-favorisce l'equity, qualora dovesse innescarsi da qui una dinamica correttiva per il cross, farei attenzione alle Borse che potrebbero venire giù.

Se per l'euro-dollaro è stato effettivamente raggiunto il punto di arrivo, non sono da escludere discese verso area 1,098/1,099.

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Viceversa, se il cross dovesse superare il massimo appena segnato a 1,1145, ma sarei molto sorpreso se accadesse, la prossima tappa la possiamo stimare in area 1,124.

Mi preme sottolineare che in questi giorni i mercati hanno apprezzato un dollaro debole come linfa vitale per l'export nordamericano.

Se l'euro dovesse smettere di apprezzarsi contro il dollaro, questo sarebbe anche un campanello di allarme per l'azionario.

E' evidente che le Borse, specie americane, sono in una fase di eccesso di comprato, ma l'attuale amministrazione Usa continua a sostenere questa forza dei mercati e questa è stata la chiave di lettura dominante della presidenza Trump.

E' giusto ricordare però che in passato i listini azionari festeggiavano la forza del dollaro e non la debolezza.

Oggi con la crisi economica alle porte anche gli Stati Uniti hanno bisogno di rilanciare il consumo esterno e prediligono quindi un biglietto verde debole.

Come valuta l'andamento del dollaro-yen? Cosa può dirci di questo asset?

Anche sul dollaro-yen c'è un movimento di rafforzamento del biglietto verde, con il cross passato in pochi minuti da 107 a 107,6.

Una bella accelerazione specie per un cambio poco volatile come il dollaro-yen che a questo punto troverà una piccola resistenza di breve a 107,8, mentre il tappo più forte sarà in area 108.

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Sembra che il mercato abbia invertito la sua predisposizione sul dollaro che viene ora comprato su tutte le basi.

Se persiste la validità della correlazione osservata negli ultimi due mesi, cioè dollaro debole/Borse forti, attenzione che un biglietto verde forte potrebbe chiamare un azionario debole in arrivo.

L'oro ha imboccato nuovamente la via dei guadagni dopo il test di area 1.700. Avremo nuovi rialzi a breve?

Da quando abbiamo iniziato la nostra chiacchierata qualche minuto fa, abbiamo iniziato ad individuare dei chiari segnali di potenziale inversione dello scenario attuale.

Stiamo vedendo un euro che perde terreno contro il dollaro che a sua volta si rafforza anche contro lo yen.
L'oro qualche giorno fa, quando Wall Street ha raggiunto il nuovo massimo relativo, ha toccato con precisione estrema un supporto dinamico di breve in area 1.695 dollari.

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Da qui è iniziata una fase di ricopertura rialzista, oggi ha rotto la prima resistenza dinamica a 1.725 dollari e sembrerebbe confermare risk-off in arrivo.

Si tratta ancora della prima ondata potenziale ma guardando lo scenario nel complesso stupisce la forte correlazione anche temporale tra i diversi strumenti di analisi.

Il petrolio sta frenando un po' la sua corsa, mantenendosi comunque a ridosso dei recenti massimi. Qual è sua view?

Anche il petrolio è stato un asset la cui rivalutazione ha fatto sottopesare i timori di un rallentamento del ciclo economico.

Possiamo dire che negli ultimi tempi anche la forza del petrolio, tornato su valori di stabilizzazione graditi a tutto, ha favorito una tenuta della fase rialzista di Wall Street.

Sul petrolio vedo un breakout in area 34 dollari e la chiusura al di sotto di tale soglia è un segnale potenzialmente ribassista.

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L'oro nero però in questo momento mi sembra un asset molto controllato, cioè non lo fanno scappare via, almeno per ora.

A questi prezzi non fa male a nessuno e quella attuale per il petrolio è una zona di neutralità in cui probabilmente rimarremo per un lungo periodo e nel contesto intermarket che caratterizza la nostra analisi, non ritengo il petrolio un asset molto significativo.

Prima di salutarci, cosa può dirci per le Borse? Il recupero è al capolinea per ora?

Le dinamiche che mi potrebbero portare a pensare ad un'inversione del rischio sui mercati, da risk-on a risk-off, le sto vedendo ora mentre analizzo i grafici.

Mi sembra che il mercato stia girando al ribasso e inizi a costruire una dinamica di inversione ribassista.
Come detto prima per l'oro,il movimento è iniziale e potrebbe rientrare, per cui sarà importante vedere cosa succederà nelle prossime ore.

A giudicare dal dollaro che riprende forza, dall'oro che sale e dall'S&P500 che ha bucato area 3.015, abbiamo delle avvisaglie di potenziale indebolimento. 

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Queste hanno peraltro una giustificazione logica perchè sappiamo che Trump parlerà della rinnovata guerra commerciale con la Cina nelle prossime ore e questo inizia a scoraggiare i rialzisti o comunque li porta a considerare delle posizioni più prudente.

Scattano quindi delle prese di beneficio e nei giorni a venire vedremo se succederà qualcosa di più profondo.

Il campanello d'allarme diventerà qualcosa di più concreto se l'S&P500 dovesse scendere al di sotto dei 2.960/2.950 punti.