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Proxima b: la "Terra" che ruota attorno alla stella più vicina a noi

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ESPRESSO, lo spettrografo di fabbricazione svizzera, il più accurato attualmente in funzione e installato sul Very Large Telescope in Cile, ha rivelato che Proxima b, ha una massa di 1,17 masse terrestri e si trova nella zona abitabile della sua stella.

L’esistenza di un pianeta delle dimensioni della Terra attorno alla stella più vicina nel sistema solare, Proxima Centauri, è stata confermata da un team internazionale di scienziati che hanno pubblicato i risultati sulla rivista Astronomy & Astrophysics.

Il pianeta in questione si chiama Proxima b e ruota attorno alla stella più vicina a noi dopo il Sole. La conferma della sua presenza e delle sue dimensioni è avvenuta grazie alle misure di velocità radiale di altissima precisione ottenute con lo spettrografo ESPRESSO (Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanet and Stable Spectroscopic Observations) installato al Very large telescope dell’ESO, sulle Ande cilene.

I dati raccolti hanno permesso di determinare con migliore precisione la massa minima di Proxima b, leggermente più grande di quella della nostra Terra e in particolare pari a 1,17 masse terrestri.

Convincenti indizi della presenza di questo pianeta furono trovati già quattro anni fa da Guillem Anglada-Escudé e il suo team analizzando misure prese con lo spettrografo HARPS, indicandone una massa simile a quella della Terra e all’interno della zona di abitabilità della sua stella. Analisi successive indipendenti, ma basate sugli stessi dati, avevano confermato la presenza del pianeta in modo convincente.

Ora le nuove misure di Espresso, quattro volte più precise di quelle che avevano consentito di scovare Proxima b, hanno ulteriormente confermato quei risultati e migliorato l’accuratezza della misura.

Oltre ad aver chiaramente confermato la presenza del segnale di Proxima b, le velocità radiali di ESPRESSO ci hanno permesso di rivelare la possibile presenza di un altro pianeta con orbita interna a quella di Proxima b e con una massa minima pari a circa il 30 per cento di quella terrestre

ha spiegato Mario Damasso, ricercatore INAF nel team scientifico di Espresso.

Serviranno altre osservazioni con ESPRESSO per confermare questo segnale, la cui natura non è al momento ancora chiara e per questo motivo occorrerà proseguire il monitoraggio a lungo termine di Proxima.

Nuove osservazioni con Espresso saranno molto utili anche per confermare la presenza del candidato pianeta Proxima c, che è stato scoperto con misure prese dallo spettrografo Harps e che sono state annunciate recentemente.

L’incredibile precisione delle velocità radiali di ESPRESSO aiuteranno nel censimento del sistema planetario più vicino a noi.