Uber Italy commissariata per caporalato sui rider

Lavoratori pagati "3 euro a consegna". Giudici, usati richiedenti asilo e migranti in stato di bisogno

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nrqemi via Getty Images

La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria, ossia il commissariamento, di Uber Italy srl, la filiale italiana del gruppo americano, per caporalato, in particolare per lo sfruttamento dei rider addetti alle consegne di cibo per il servizio Uber Eats. Lo apprende l’ANSA. Su Uber Italy è in corso un’indagine condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf e coordinata dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal pm Paolo Storari.

“La mia paga era sempre di 3 euro a consegna indipendentemente dal giorno e dall’ora”. Lo ha messo a verbale un rider che ha lavorato per il servizio Uber Eats, come emerge dal decreto con cui è stata commissariata per caporalato la filiale italiana del gruppo americano. Per i giudici di Milano, Uber, attraverso società di intermediazione di manodopera, avrebbe sfruttato migranti “provenienti” da contesti di guerra, “richiedenti asilo” e persone che dimoravano in “centri di accoglienza temporanei” e in “stato di bisogno”.

Il “regime di sopraffazione retributivo” ai danni dei rider del servizio Uber Eats, “reclutati in una situazione di emarginazione sociale”, si è aggravato con “l’emergenza sanitaria a seguito della quale l’utilizzo” dei fattorini ”è progressivamente aumentato a causa della richiesta determinata dai restringimenti alla libertà di circolazione”, tanto che “potrebbe aver provocato anche dei reclutamenti a valanga e non controllati”. Lo scrivono i giudici di Milano nel decreto con cui è stata commissariata Uber Italy.