Milano è al crocevia: quale futuro dopo il Covid?
Il capoluogo della Lombardia soffre quanto la regione a causa della pandemia di coronavirus. Qual è la ricetta giusta per ripartire?
by Luca RomanoSi dice che se le cose in Italia vanno bene, a Milano vanno benissimo. Idem all'incontrario: se le cose vanno male, sotto la Madonnina rischiano di andare ancora peggio. Scegliete voi se sia vero o meno. Ciò detto, Milano, intesa come tessuto socio-economico, soffre per colpa dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di coronavirus. E soffre come la “sua” Lombardia, travolta dal Covid-19 praticamente come nessun’altra regione al mondo.
Il virus ha innescato, a livello globale, una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. E anche una regione "locomotiva" come la Lombardia è andata in sofferenza, così come il suo capoluogo. In mezzo a questa tempesta, il timone l’ha afferrato e stretto il sindaco Giuseppe Sala, non senza errori, soprattutto nei confronti di diverse categorie di lavoratori, quali i proprietari e gestori di ristoranti, bar e locali, che si trovano in qualche caso (di troppo) impossibilitati a lavorare in modo tale che vada la pena tirare su la serranda della propria attività. La confusione e la rigidità delle regole, infatti, non aiuta diverse realtà del commercio.
È in questo solco che è stato organizzato il webinar (la cui diretta sarà disponibile sul sito www.milanovapore.org, oltre che sui profili social di tutti i partecipanti) "Commercio, quale futuro dopo il Covid?". Si tratta di un’iniziativa di Milano Vapore, Associazione per l'Iniziativa Radicale "Myriam Cazzavillan" e Libertà in Testa nell’ambito del ciclo di incontri "Cafè Vapore".
A introdurre e moderare il dibattito ci saranno l’avvocato Giampaolo Berni Ferretti (che è presidente dell’associazione Milano Vapore), Gianni Rubagotti (dell’Associazione per l’iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan) e Alessandro Borganti (Associazione Libertà in Testa-Giovani di Milano Vapori).
Al confronto parteciperanno come relatori Sabrina Frigoli (presidente Porta Romana Bella), Gabriel Meghnagi, (Presidente AscoBaires), l’architetto Gaetano Berni e Silvia Orazi (titolari 28posti), il commercialista Alfredo Di Napoli (Tasse e Tributi Comunali) e l’avvocato Antoninino La Lumia (Food and Law –Diritto, impresa e business nel settore agroalimentare).
Le conclusioni del webinar saranno affidate a Mariastella Gelmini, presidente del gruppo di Forza Italia a Montecitorio. A tal proposito, e circa la gestione dell’emergenza economica e del commercio in città da parte della giunta Sala, questa la nota politica degli azzurri a Palazzo Marino: "Siamo cioè soddisfatti che la maggioranza dem abbia ascoltato le nostre richieste il Municipio 1 per consentire i plateatici agli esercizi commerciali a cui non farà pagare la tassa Cosap (canone per l'occupazione di suolo pubblico)". Però, come scrive FI, c’è un "però": "Il commercio che nel Municipio 1 dà lavoro a 10mila famiglie ha bisogno di maggiore attenzioni. Infatti Milano, soprattutto dopo Expo 2015, in un momento in cui la vera capitale, Roma, sembra non avere gli anticorpi necessari, è la vera capitale del Paese e i nostri negozi, fatti anche di tante botteghe storiche, rappresentano la vera vetrina del Paese. Noi abbiamo chiesto, in una Milano in cui L'Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) dal 2010 è aumentata del 250% e l'IMU (L'imposta municipale propria che si applica al possesso di fabbricati, escluse le abitazioni principali) è addirittura triplicata, già il 31 marzo u.s, la Flat tax o quantomeno Lombardia zona economica speciale per guarire l’economia italiana":