Le cose importanti che ha detto oggi Vincenzo Visco

"Crisi senza precedenti. Riforma del fisco e nuovo contratto sociale"

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Roma, 29 mag. (askanews) – La crisi del coronavirus è di una gravità “senza precedenti” e porterà più debito e disuguaglianze, ma l’Italia può reagire e “insieme ce la faremo”. È il quadro tracciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che nelle Considerazioni finali ha voluto indicare al governo e agli italiani una possibile via d’uscita dalla “più grande crisi sanitaria ed economica della storia recente”. Con la preoccupazione di chi vede i rischi drammatici di un “disagio sociale crescente” e di una recessione durissima (il Pil potrebbe precipitare tra -9% e -13% quest’anno); ma anche con la fiducia di poter sostenere la rinascita economica di un paese stravolto dalla pandemia. Perchè quando sarà finita “potremo ritrovarci in un mondo diverso”.

Diverso è stato già il contesto dell’intervento del governatore a palazzo Koch, davanti a un platea inedita di soli 30-40 invitati con la mascherina e distanziati tra loro. Presenti diversi banchieri e figure istituzionali di spicco, come l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, e l’ex mister spending review Carlo Cottarelli. Un parterre cui Visco si è rivolto descrivendo una situazione molto difficile, segnata da una “estrema incertezza” sulla ripresa. La recessione “avrà ripercussioni significative sul mercato del lavoro”, con i giovani più colpiti. E “una cosa è sicura: finita la pandemia avremo livelli di debito pubblico e privato molto più alti e un aumento delle disuguaglianze, non solo di natura economica”.

Attenuato lo shock dei primi mesi, con le misure del governo giudicate positivamente, ora per il governatore la sfida è pensare alla ricostruzione. Partendo “dai punti di forza di cui qualche volta ci scordiamo e affrontando finalmente le debolezze che qualche volta non vogliamo vedere”. Il paese può contare sulla “competività dell’export”, la maggiore solidità di banche e imprese, la “ricchezza elevata” delle famiglie, il basso indebitamento del settore privato. È urgente però fare subito le riforme: dal miglioramento della produttività all’allungamento della vita lavorativa, fino a una “profondo ripensamento” del sistema fiscale, zavorrato da un’evasione ancora rilevante.

La strada da percorrere è molto difficile e per affrontarla, secondo il numero uno di Bankitalia, è necessario un nuovo “contratto sociale” tra il governo, le imprese e la società civile. Un invito accompagnato dalla citazione significativa di John Maynard Keynes, l’economista che diede agli Stati Uniti la formula per uscire dalla Grande Depressione: giustizia sociale per ridurre le disuguaglianze. “Insieme ce la faremo”, ha concluso Visco nell’ultimo capoverso delle Considerazioni finali. E “se molti piangono i loro cari, molti temono per il proprio lavoro”, adesso “nessuno deve perdere la speranza”.

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