Franca Valeri a ruota libera: carriera, passioni e quel «trauma» infantile mai detto

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Da sempre lo stesso taglio di capelli: «Mi piace. Credo che cambiare spesso colore e taglio sia un segno di insicurezza e quindi di inaffidabilità. Caratteristiche che non mi appartengono. Del resto non mi piacciono i cambiamenti. Sono quasi sempre funesti», con queste parole Franca Valeri, che il prossimo 31 luglio compirà 100 anni racconta a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ la sua vita all’insegna del coraggio, creatività e ironia. Cresciuta a Milano, nel quadrilatero della moda, l’attrice che ha mosso i primi passi al cinema, quando essere maggiorata era un biglietto da visita di non poco conto, ricorda così la giovinezza: «Sono stata felice in via della Spiga, prima che arrivassero il fascismo e le leggi razziali». Lei ne è stata vittima, il padre era ebreo: «Mio fratello e mio padre fuggirono in Svizzera, mentre io e mamma restammo in campagna, nascoste in casa di amici. Un amico di mio padre lavorava all’anagrafe e mi fece avere una carta d’identità falsa. Ancora mi chiedo come sia riuscita a salvarmi. Fortuna».

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Franca Valeri: «Totò? Lo adoravo. Ci accomunava l’amore per gli animali. Sordi era meraviglioso!»

Quello stesso padre che non voleva che Franca Valeri facesse l’attrice: «Sì, papà aveva paura di un mio fallimento. Mise anche il veto sull’utilizzo del cognome di famiglia, Norsa. Io dopo la guerra andai a Roma per frequentare l’Accademia d’arte drammatica, ma fui bocciata all’esame di ammissione. Allora mentii ai miei genitori e dissi loro, con la complicità di una parente che mi ospitava a Roma, che ero stata presa. Dopo i primi successi, però, papà diventò un mio grande sostenitore». Una carriera sfolgorante quella dell’interprete e sceneggiatrice milanese, antidiva per eccellenza, che ha recitato con i più grandi del cinema italiano, da Totò«Lo adoravo. Ci accumunava l’amore per gli animali. Parlavamo sempre di cani. Lui aveva creato un posto per proteggerli. Poi l’ho fatto anch’io: ho un rifugio per cani abbandonati a Trevignano Romano», ad Alberto Sordi: «Meraviglioso. Sembrava svagato ma era molto professionale e dedito al lavoro. Un grande compagna di scena». E ancora Mina, con cui Franca Valeri ha vissuto l’esperienza del varietà a ‘Studio Uno’: «Non è vero. Era bellissima e ha una voce incredibile. Mi ricordo che in quegli anni della televisione non mangiava quasi nulla per restare magra. Che grande forza di volontà», ha detto l’attrice, smentendo le voci che non le volevano amiche. 

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«Ricordo che da bambina mi diceva che avrebbe voluto un maschio», racconta l’attrice classe 1920

Nel corso dell’intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ Franca Valeri ha detto di dovere molto a Vittorio De Sica: «Era un vero signore e mi voleva bene. Fu lui ad aiutarmi a portare la sceneggiatura di “Il segno di Venere”, dove poi recitai con Sophia Loren, a Carlo Ponti. Con Ennio Flaiano, che era un genio, passavamo intere nottate a ridere insieme in via Veneto. Poi naturalmente mio marito Vittorio Caprioli: con lui ho scritto “Parigi o cara”, il film che amo di più e che lui ha anche diretto. Vittorio era irresistibile sul palcoscenico e nella vita, un talento incredibile. Trovo che sia ingiustamente dimenticato». A proposito dei personaggi famosi che l’hanno resa immortale Franca Valeri ha spiegato: «Sono nati dall’osservazione di particolari tipi di donne, che poi ho arricchito e un po’ deformato. Da bambina imitavo le amiche di mia madre: la Signorina Snob è nata così. Vivendo poi a Roma ho incontrato molte Cecioni…». Parlando della mamma l’attrice ha svelato un aneddoto piuttosto curioso per far capire quanto fosse diversa l’educazione dei figli: «Ricordo che da bambina mi diceva che avrebbe voluto un maschio ma “la donna che porta i bambini aveva solo te e disse: «Me la prenda, sia buona… facciamo così, invece di 100 lire gliela do per 50». Una sorta di «trauma infantile», se vogliamo, che potrebbe prestarsi come soggetto per uno sketch. 

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Franca Valeri e la passione per la musica lirica: «Vorrei tanto tornare a Milano e vedere un’opera alla Scala»

Ma non solo il cinema, anche la musica lirica è una grande passione di Franca Valeri, che con l’avanzare degli anni ha dovuto imparare a fare a meno della lettura: «Fin da bambina ho frequentato i teatri d’opera e ho conosciuto grandi cantanti, sono stata anche amica di Maria Callas. Quando questa emergenza finirà, vorrei tanto tornare a Milano e vedere un’opera alla Scala», ha concluso la popolare attrice, che continua a portare avanti il suo impegno a favore degli animali. leggi anche l’articolo —> Franca Valeri rivela: «L’Italia di oggi non mi piace! Ha dato un calcio alla tradizione!»