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Asili nido e rette, le richieste di Articolo Uno all'assessore all'Istruzione Di Biase

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Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

La nostra città, piena di problemi economici causati dalla fallimentare gestione del Centro destra, negli ultimi anni ha subito pesanti arretramenti in tema di quei servizi sociali che dovrebbero essere in cima al pensiero di amministratori degni di questo nome.

Dopo i tanti disservizi nella gestione dell’acqua, della piscina comunale, dei trasporti, della raccolta dei rifiuti, assegnati a società private e partecipate, che hanno avuto pesanti ripercussioni sui redditi delle famiglie costrette a pagare costi più elevati, la città ha dovuto registrare anche la chiusura di ben tre dei quattro asili comunali di cui la Giunta Di Primio porta, per intero, le sue pesanti responsabilità.

Ora, anche in vista dell’ormai prossimo rinnovo del Consiglio comunale, cominciano alcune grandi manovre per cercare di acquisire consenso da parte di amministratori che, in maniera molto disinvolta, hanno cambiato casacca passando da un partito all’altro per pura ambizione di potere.

Si comincia dagli asili nido che, secondo le dichiarazioni dell’Assessore all’Istruzione Carla Di Biase, già assessora al Commercio, dovrebbero passare a tre. Oltre a quello gestito direttamente dal Comune, se ne prevedono altri due in Piazza Carafa e Madonna del Freddo che dovrebbero essere gestiti dalla Società partecipata “Chieti solidale”.

Va da sé che “Articolo uno” considera importante dare alla cittadinanza un servizio che contribuirebbe a risolvere molti problemi di tante famiglie ma ci chiediamo, semplicemente, se questa decisione sia quella più giusta e riteniamo di no per i seguenti motivi: 1°) se Chieti solidale gestirà questi due nuovi asili nido facendo pagare le stesse rette del Comune, si addosserà un debito di una certa consistenza, non essendo, notoriamente, le rette pagate in grado di coprire l’intero costo di gestione del nido; 2°)Chieti solidale non può assumere debiti tenendo conto dei gravi problemi finanziari in cui si dibatte il Comune che deve alla partecipata circa 4,5 milioni di euro che non risultano ancora pagati.

Gestire i due asili nido in perdita sarebbe una scelta pericolosa per Chieti solidale che forse commetterebbe anche errori sul piano tecnico-contabile.

Se la partecipata dovesse scegliere di far pagare agli utenti l’intero costo delle rette, avremmo sì l’apertura di tre asili ma con rette differenziate e questo creerebbe una evidente situazione di disparità intollerabile per l’utenza.

“Articolo uno” chiede, pertanto, all’assessora Carla Di Biase come intende procedere, cosa ha effettivamente deciso di fare sulla base di precisi documenti contabili e, soprattutto, di sapere se Chieti solidale ha accettato di gestire i due nuovi asili e a quali condizioni, al di là di ogni propagandistico annuncio pre-elettorale perché scelte sbagliate in questa direzione ricadrebbero, ancora una volta, sulla cittadinanza.