Coronavirus, in Cina cercano tester europei per un vaccino che funziona al 99%
by Fabio SUn laboratorio di ricerca di Pechino ha in mano un vaccino che “funziona al 99%” contro il Coronavirus, ma cercano pazienti europei per testarlo.
La speranza di trovare un vaccino che funzioni entro la fine del 2020 è stata ampiamente scoraggiata dai vari esperti del settore. In Europa il candidato più promettente sembra essere quello sviluppato ad Oxford, ma ci troviamo ancora nella fase due di test (la prima sull’uomo) e gli esiti si conosceranno entro l’estate. Qualora i dati ottenuti dovessero confermare la bontà del candidato, l’associazione farmaceutica che si occupa della distribuzione e della produzione, AstraZeneca, ha promesso di essere in grado di fornire 100 milioni di campioni entro settembre e addirittura un miliardo entro la fine del 2020.
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Una nuova speranza giunge dalla Cina, più precisamente da un laboratorio di Pechino che sta testando un candidato che pare molto promettente. I ricercatori sono molto fiduciosi sui risultati (stanno testando il vaccino su 1000 volontari), ma il loro lavoro potrebbe divenire complicato durante la fase 3 per assenza di soggetti affetti dal Coronavirus. Per questo motivo la Sivonac, azienda che produce e testa il vaccino, pare stia cercando un accordo con la Gran Bretagna per continuare la ricerca.
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Vaccino cinese verrà sviluppato in Europa: “Efficace al 99%”
Intervistato da ‘Sky News‘, il ricercatore della Sivonac Luo Bashian ha rassicurato sull’efficacia del vaccino: “Sì, sì dovrebbe essere efficace al 99%”. L’Inghilterra però non è l’unico Paese europeo candidato ad ospitare la fase 3 delle sperimentazioni sul vaccino cinese, come ha spiegato il direttore capo delle relazioni con gli investitori Helen Yang: “Stiamo interloquendo con diverse nazioni europee e penso che si sia discusso anche con la Gran Bretagna. Al momento però è uno stato troppo preliminare per parlarne”.
Intanto l’azienda ha pronto un piano di produzione per 100 milioni di campioni che partirà una volta ottenuti risultati positivi dalla fase 2. I beneficiari inizialmente sarebbero i soggetti ad alto rischio come gli operatori sanitari e gli anziani. Tuttavia allo stato attuale di sperimentazione e troppo presto per parlare di tempistiche. Mancano infatti 2 mesi alla fine della fase 2 e dunque l’approvazione per la distribuzione.
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