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Questa app mostra sul telefono l’area di sicurezza per il distanziamento sociale

Si chiama Sodar e utilizza le fotocamere del telefono per riprendere i dintorni e calcolare le distanze a terra attorno all’utente. Una linea mostrata sullo schermo insieme alle immagini inquadrate aiuta a mantenere con le altre persone una distanza di almeno due metri. Ecco come utilizzarla e chi può farlo.

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Il distanziamento sociale è una delle armi più efficaci per mantenere sotto controllo la pandemia di coronavirus, ma tenere con precisione le distanze fuori casa non è sempre semplice. Per aiutare le persone in questo compito Google ha sviluppato un semplice strumento per smartphone: si chiama Sodar, ed è una web app che utilizza la fotocamera e lo schermo del telefono per visualizzare in realtà aumentata l'area ideale all'interno della quale, per evitare il rischio di contagi, è meglio che non entri nessuno.

Realtà aumentata contro il coronavirus

L'app per il momento è poco più che un esperimento; non per niente è stata annunciata e pubblicata da Experiments with Google, la divisione dell'azienda dedicata allo sviluppo di semplici applicativi che utilizzano tecnologie di ancora non ampia diffusione. La tecnologia in questione utilizzata da Sodar è la realtà aumentata — ovvero la possibilità di visualizzare su uno schermo l'ambiente che circonda il dispositivo, corredato da informazioni aggiuntive sovrapposte in tempo reale alle immagini da appositi algoritmi.

Questo in sostanza il funzionamento: dopo aver attivato Sodar, lo smartphone accende la fotocamera principale e la usa per riprendere i dintorni; gli algoritmi dell'app distinguono il terreno dal resto degli elementi inquadrati e misurano la distanza a terra intorno all'utente, mentre le immagini riprese appaiono sul display come avviene quando lo si usa per scattare una fotografia.

Una bolla virtuale

Visualizzato sul display non c'è però alcun pulsante di scatto; al suo posto è chiaramente visibile una linea di demarcazione con la dicitura 2m. La linea rappresenta un cerchio virtuale tracciato dall'app, che ha un raggio di due metri e utilizza come centro il dispositivo stesso. In questo modo chi usa Sodar può puntare lo smartphone nella direzione desiderata e sapere se sta rispettando la distanza di sicurezza con chi gli è accanto. Se invece i soggetti inquadrati rientrano all'interno del cerchio, è il caso di allontanarsi di qualche passo per evitare di essere a portata di eventuali goccioline portatrici del virus.

Chi può utilizzare Sodar

Trattandosi di un esperimento, per ora Sodar non è stato reso disponibile a tutti ma solo sugli smartphone Android, e funziona solamente sui browser Chrome (che su questi telefoni sono preinstallati). Per utilizzare l'app non occorre preinstallarla: basta recarsi all'indirizzo sodar.withgoogle.com con il telefono per vedere apparire sullo schermo le istruzioni per l'uso.

Una buona idea per avere l'app sempre a disposizione può essere salvare il collegamento nella schermata Home del telefono. Dopo aver raggiunto l'indirizzo e prima di toccare il tasto launch, basta selezionare il pulsante menù di Chrome (quello con i tre puntini in verticale) e poi la voce Aggiungi a schermata Home: in questo modo il collegamento assumerà l'aspetto di un'icona sempre presente nella schermata principale del telefono Android.

L'alternativa per iOS

La speranza è che Sodar si trasformi in una vera e propria app compatibile con tutti i sistemi operativi e i browser: se dovesse succedere, arriverà a disposizione nel Play Store di Google e nell'App Store di Apple. Nel frattempo gli utenti iPhone hanno un'altra app in realtà aumentata a disposizione per rafforzare i fondamenti del distanziamento sociale: si chiama Social Distance Training e — come suggerisce il nome — non agisce in tempo reale; la realtà aumentata in questo caso viene utilizzata per fornire esempi pratici con persone virtuali posizionate sullo schermo dal processore, e abituare gli utenti a mantenere le giuste distanze quando sarà il momento giusto.