Coronavirus, Giappone: casi di operatori sanitari discriminati
Rapporto sindacato: in qualche caso hanno rifiutato figli all'asilo
Roma, 29 mag. (askanews) – Altro che considerarli eroi: in Giappone si sta verificando un fenomeno di stigmatizzazione di molti operatori della sanità impegnati nel contrasto al nuovo coronavirus in prima linea. Lo rivela una ricerca effettuata dal Sindacato federale degli operatori medici (Iroren) presentata oggi.
Lo studio, diffuso oggi, rivela che nel 9,9 per cento dei suoi uffici nel paese gli operatori sanitari hanno rivelato di aver subito discriminazioni o persino minacce durante l’epidemia.
Tra i casi rilevati, ci sono quelli in cui ai sanitari o ai loro parenti veniva è stato chiesto di non tornare a casa dai vicini, anche talvolta attraverso minacce telefoniche.
Ci sono stati casi in cui gli ospedali e i sanitari che ci lavorano sono stati accusati per i focolai d’infezione. Oppure di figli di operatori sanitari che nonb sono stati accettati all’asilo infantile.