“Lombardia come Tibet da sradicare”/ Veneziani: “Italia impone reato di vivere”

“Lombardia come Tibet da sradicare”, Marcello Veneziani disegna un quadro molto fosco della situazione: “Italia impone reato di vivere”.

by

L’Italia si avvia a diventare “un regime totalitario temperato dall’inefficienza e dal ridicolo”, che prevede il “reato di vivere” e vedrà la Lombardia come il Tibet sotto la dittatura della Cina comunista: questo è il duro scenario ipotizzato da Marcello Veneziani in un articolo per La Verità.

La scusa della salute – argomenta lo scrittore e filosofo – serve a introdurre “il divieto di sbarco agli italiani in piazza, al bar, al ristorante, sulle spiagge” e ridotti dunque a “clandestini” autori del più losco dei crimini, appunto il reato di vivere. Ecco dunque la movida considerata come un gesto eversivo e lo spritz come un’arma.

Discorso diverso per i migranti (che secondo Veneziani “è reato chiamare clandestini”), che hanno diritto di sbarco e ai quali vengono date le mascherine così difficili da trovare per tanti italiani. Veneziani ne ha per tutti, da Papa Francesco (“l’imam che si professa papa”) a Domenico Arcuri, definito “Commissario agli Interventi Immaginari”, immaginando “l’evoluzione” della mascherina in burqa o chador che però “in virtù della parità dei diritti non saranno riservati alle donne ma estesi pure ai maschi e agli asmatici che così potranno soffocare liberamente per strada, nella loro anidride carbonica”.

VENEZIANI: LOMBARDIA COME TIBET NEL REGIME DELLA “NUOVA” ITALIA

La Fase 2 è “l’ora d’aria” concessa dalla “legge Bruttavecchia”, parodia della legge Bellanova sui migranti, ma con controlli e obbligo di prenotazione per qualsiasi cosa “dal prete allo scoglio, dal barbiere al bar”; c’è “divieto di associazione come nei regimi totalitari, salvo quelle di stampo mafioso. Purché in bonafede”, con evidente riferimento alla scarcerazione dei mafiosi. Permesso provvisorio e sempre revocabile, in attesa del nuovo virus annunciato per l’autunno, “molto atteso dagli addetti ai lavori (forzati)”.

Prosegue poi la descrizione di ogni aspetto di questa “imitazione scadente di totalitarismo prodotta in Cina e venduta a Zingaretti a prezzi gonfiati” guidata “da un gruppo di persone d’estrazione grillosinistra, che risultano asintomatiche al test sull’intelligenza”. In questo ritratto della Italia-Cina non può mancare un Tibet che è la Lombardia, “da reprimere e sradicare” con la Piccola Vendetta Lombarda (evidente parodia della piccola vedetta lombarda del libro Cuore), “che si occupa ogni giorno di spostare l’attenzione sul duo Fontana-Gallera, reputati la causa di tutti i mali”.

Si sospende ogni libertà riducendo il Paese “a un asilo infantile per grillini”; sospende i luoghi del sapere, dando un chiaro impulso all’estensione universale dell’ignoranza; dispone dei cittadini come se fossero pupazzetti nelle mani del Pagliaccio, riduce la democrazia e la scuola, il lavoro e la vita a un video-collegamento.