Rai, Matteo Salvini: «Meglio metterla sul mercato e tenere un solo canale»
by Marco LeardiMettere la Rai sul mercato e tenere un solo canale di servizio pubblico. Emittente in vendita, astenersi perditempo. L’idea da rottamatore frulla nella testa di Matteo Salvini, che avrebbe pronta una personale ricetta per rimodellare l’azienda di Viale Mazzini ed adeguarla – a suo giudizio – agli standard dei nostri vicini di casa europei.
Il leader della Lega ha espresso la propria visione sulla Rai nel corso di una diretta Instagram tenuta ieri con il giornalista Gianluigi Nuzzi. A quest’ultimo, che gli domandava se non ritenesse opportuno togliere l’emittente dal controllo dei partiti ed affidarla ad una fondazione, l’ex vicepremier ha risposto:
“Sarebbe anche meglio metterla sul mercato, tenere un canale di televisione pubblica e prendere il modello di altri Paesi europei. Una rete di informazione pubblica, per carità, è importante e fondamentale anche perché in Rai ci sono delle professionalità enormi sia come giornalisti che come autori e operatori. Però mi sembra che spesso facciano molto più servizio pubblico le televisioni private, le televisioni e le radio locali“.
Salvini ha così ribadito un concetto che già in passato aveva formulato, quello di mettere sul mercato qualche rete Rai. Senza entrare nei dettagli sul numero di canali da ‘liberalizzare’, il leader del Carroccio ha fatto riferimento ad altri contesti europei, dove in realtà la situazione non sempre è migliore o più vantaggiosa rispetto all’Italia. A fronte di un’offerta più ridotta (anche in termini qualitativi), ci sono infatti Paesi che pagano canoni più alti del nostro.
Il vero nodo da rompere in Italia, a nostro avviso, è piuttosto un altro ed è legato alla lottizzazione che i partiti continuano ad esercitare a Viale Mazzini, sebbene non esista una forza politica che non si dica contraria a questa annosa pratica. Tutti la biasimano, ma alla prima occasione ne approfittano. Al riguardo, Salvini ha aggiunto:
“Che poi ci sia una preponderanza politica della sinistra dalla mattina alla sera mi sembra chiaro ed evidente, supportato anche dai dati. Noi come Lega non abbiamo mai controllato televisioni, radio, giornali o banche. La nostra forza è la presenza“.
In verità, proprio in Rai, pure la Lega ha avuto l’opportunità di sponsorizzare nomine a lei gradite, anche in tempi non sospetti. Che poi altri partiti siano riusciti a farlo con più efficacia, questo è un altro discorso.