Ospedale in Fiera a Milano, il vice ministro Sileri: “Se continua così, va chiuso”
Il vice ministro alla Sanità Pierpaolo Sileri è intervenuto sul futuro dell’ospedale realizzato alla Fiera di Milano, al centro delle polemiche per i pochi pazienti ospitati: “Se continuiamo così non serve quella terapia intensiva, è evidente questo”, ha detto a Fanpage.it. Sileri ha aggiunto di non sapere ancora se l’ospedale rispetti i criteri fissati dal governo per i presidi Covid contro eventuali, nuove ondate dell’epidemia: “È una cosa che deve essere ulteriormente verificata”. Sul tema è intervenuto anche l’assessore lombardo al Welfare Gallera, che invece si è detto sicuro del futuro dell’ospedale: “È uno dei cardini dello sviluppo dei nuovi presidi Covid di terapia intensiva”.
by Francesco Loiacono"Se continuiamo così non serve quella terapia intensiva, è evidente questo". Così il vice ministro alla Sanità Pierpaolo Sileri ha risposto a una giornalista di Fanpage.it che gli chiedeva della possibile chiusura dell'ospedale in Fiera a Milano, la struttura costata oltre 17 milioni di euro (come recentemente comunicato da Fondazione Fiera) fortemente voluta dalla Regione Lombardia per fronteggiare la pandemia di Covid-19, ma che dalla sua realizzazione ha ospitato pochissimi pazienti. Sileri ha espresso il suo parere intervenendo a margine della presentazione di un nuovo reparto di terapia intensiva dell'ospedale Sacco di Milano, uno dei centri di riferimento per la lotta al coronavirus nel capoluogo lombardo. "Nel momento in cui è stato costruito è chiaro che è stata una scelta locale – ha detto il vice ministro -. C'è la polemica sul fatto che sia stato poco utilizzato. Quello che accadrà nelle prossime settimane nessuno può saperlo, ma è evidente che il trend di oggi non era quello di un mese, un mese e mezzo fa quando è stato pensato. Se mi avesse fatto la stessa domanda due mesi fa – ha aggiunto Sileri rispondendo alla giornalista di Fanpage.it Carla Falzone – le avrei detto: servono posti in terapia intensiva".
Ancora dubbi sul futuro dell'ospedale voluto da Fontana
Sul futuro dell'ospedale però, che è il vero punto su cui va concentrata l'attenzione per capire se la scelta di Attilio Fontana e della giunta sia stata corretta o si possa rivelare uno spreco di risorse (l'ospedale è stato finanziato da privati, ma sempre di soldi si tratta e infatti anche qualche donatore inizia a manifestare malumori), Sileri non ha sciolto i dubbi che erano stati avanzati da una precedente dichiarazione rilasciata sempre a Fanpage.it da Antonio Pesenti, primario del Policlinico (a cui è affidata la gestione dell'ospedale in Fiera) e direttore dell'Unità di crisi sulle terapie intensive della Regione. Non è infatti ancora stato chiarito se la struttura al Portello, realizzata con la consulenza dell'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, rispetti i criteri del governo per rimanere come presidio Covid contro nuove, eventuali ondate dell'epidemia: "Immagino che rispetti i canoni – ha risposto Sileri – ma è una cosa che deve essere ulteriormente verificata. Lo lasciamo dire ai tecnici del Ministero, da cui non ho ancora avuto una risposta. Se lei mi chiede: ‘Quell'ospedale deve essere chiuso?' Beh se continuiamo così, non serve quella terapia intensiva, è evidente questo".
Sul futuro dell'ospedale in Fiera, difeso da Fontana, è intervenuto, sempre a margine dello stesso evento al Sacco, anche l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, che si è invece detto sicuro che l'ospedale rientri nel piano del governo: "È uno dei cardini dello sviluppo dei nuovi presidi Covid di terapia intensiva, in attesa di nuove fasi eventuali e una nuova recrudescenza".
(Intervista a cura di Carla Falzone)