Ecco cosa dovete fare se avete paura a lasciare i soldi sul conto corrente

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Ecco cosa dovete fare se avete paura a lasciare i soldi sul conto corrente. E’ sera. Siete appena rientrati/e a casa. Un saluto alla famiglia, e vi accingete a mangiare. Quando avete finito, un veloce controllo ai vostri social. Non siete un/a patito/a, ma avete i vostri contatti. Dopo, controllate le email. Dentro, ci trovate l’estratto del conto corrente della banca. “Ma chi se ne frega… tanto so cosa è successo…”. Uno dei vostri pargoli, però, quasi impunemente, vi porge una lettera. E’ della vostra banca. Con un sopracciglio alzato, la aprite.

Dentro, c’è l’estratto del vostro conto corrente, lo stesso che non avete considerato via email. Visto che lo avete in mano, lo controllate. Un conto è aprire una email, un conto è leggere una cosa che comunque avete in mano…

E qui cominciano le sorprese. Come mai quel costo per il prelievo?

Ah, già… erano meno di 100 euro. E la carta di credito? Il 10% di costi? Ma sono scemi??? Ma non era gratis??? Però ce l’ho da 3 anni. Forse il gratis non c’è più… E quell’assegno per il muratore? Perché ho dovuto pagarlo? Ma gli assegni non sono gratis??? Un attimo di sconforto vi prende. Ma cosa sono questi costi? Perché non li conoscevo?

Poi lo sguardo vi cade sull’ultima riga. “Costo gestione conto: 3,95 €/mese”. MA NON ERA GRATIS??? Vi verrebbe da urlare, ma vi trattenete. Avevate altri programmi per la serata, ma una cosa è diventata imperativa.

Scoprire quanto spendete per la gestione del vostro conto corrente. Quindi tirate fuori i vecchi estratti conto (non li avete buttati, bravi), e vi accingete a passare una serata che, scoprirete alla fine, non essere stata piacevole. Vi prende una sgradevole sensazione. E, alla fine, vi fate una domanda: perché devo lasciare i soldi sul conto corrente? Chi mi obbliga? Ecco cosa dovete fare se avete paura a lasciare i soldi sul conto corrente.

Ecco cosa dovete fare se avete paura a lasciare i soldi sul conto corrente

Per prima cosa, dovreste controllare l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC) che viene comunicato nell’informativa periodica di fine anno. Offre una visione complessiva del costo totale di gestione del conto, comprese tutte le spese e le commissioni che sarebbero addebitate a un cliente-tipo nel corso dell’anno. Spese e commissioni al netto degli interessi e delle commissioni su eventuali scoperti di conto corrente. Ma l’ISC non basta per avere un’idea chiara sui costi di un conto corrente.

Ecco allora alcuni consigli per evitare di veder lievitare i costi di gestione.

Fatto tutto questo, vi rendete conto che i soldi sul conto corrente non solo non vi rendono niente, ma vi costano pure. Ah, e poi c’è l’inflazione. L’inflazione? Sì, quella cosa strana di cui, casualmente, sta parlando quel commentatore economico alla televisione. Quella cosa che, ogni anno, vi mangia il denaro che avete in banca senza che lo sappiate, poco alla volta…

Non siete inclini al panico, ma capiamo che può prendervi male. Tranquilli/e. Ci sono soluzioni al problema.

  1. Appena ricevete il denaro dello stipendio, prelevatelo via bancomat al massimo che potete giornaliero;
  2. Investitene 1/10 in un fondo pensione;
  3. Investitene 1/10 in un PAC (Piano di Accumulo Capitale) indicizzato all’inflazione;
  4. Usate il resto per le spese correnti;

Se vi avanza qualcosa, ripetete i punti 2 e 3, con preferenza per il punto 2. I soldi sul conto corrente costano, e non poco. E dovete difendervi dall’inflazione. Pensateci, ma sul serio.