Omicidio George Floyd, tensione altissima negli USA. Violenti proteste in molte città

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L’assassinio di George Floyd per mano di un ufficiale di polizia ha scatenato un’ondata di indignazione in tutto il mondo.

Negli Stati Uniti sono scoppiate proteste in molte città, a cominciare da Minneapolis, nel Minnesota, la città dove l’agente Derek Chauvin ha bloccato sul pavimento la vittima ponendogli un ginocchio sul suo collo, arrivando a strozzarlo a morte nonostante lo implorasse di fermarsi (“Non respiro”).

Il presidente Donald Trump ha minacciato di inviare l’esercito in caso le proteste non dovessero arrestarsi. Molte contestazioni hanno assunto un carattere pacifico, ma sono scoppiati anche disordini in diverse città degli Stati Uniti: oltre a Minneapolis, scontri si sono verificati a Los Angeles, New York, Denver e Louisville.

Gli agenti sono stati costretti a fuggire dal terzo distretto di polizia di Minneapolis la scorsa notte dopo che la folla ha fatto irruzione nell’edificio e lo ha dato alle fiamme: lo riporta il quotidiano britannico “Metro”.

Sette persone rimaste ferite negli scontri a Louisville

I manifestanti chiedono anche giustizia per altri afroamericani uccisi dalla polizia, tra cui Breonna Taylor, assassinata a colpi di arma da fuoco a marzo nella sua casa di Louisville, nel Kentucky.

Circa 600 manifestanti hanno marciato per le strade del centro della città, con sette persone rimaste ferite in seguito alle proteste (una è in gravi condizioni).

Derek Chauvin, Thomas Lane, Tou Thao e J Alexander Kueng sono stati tutti licenziati. L’assassino di George Floyd è stato denunciato.

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