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Chiavetta USB e ciondoli anti-5G: venditori online a caccia di creduloni

Accessori da indossare e chiavette USB per proteggersi dal 5G. Online vengono proposti "amuleti" contro i campi elettromagnetici, che promettono ogni genere di beneficio. L'effetto è solo uno: fregare i creduloni.

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Una chiavetta USB e una serie di accessori da indossare, come ciondoli e braccialetti. Sono alcuni dei prodotti che, sia in Italia sia all'estero, vengono venduti online per proteggere contro l'elettrosmog e, in particolare, le reti 5G.

L'idea di tali prodotti è semplice: indossati oppure inseriti nel computer possono evitare che i campi elettromagnetici influenzino l'organismo. Arriviamo al punto: si tratta di prodotti farlocchi, orpelli che non servono a niente e che non hanno alcun effetto sui campi elettromagnetici.

Una banale chiavetta USB da 128 MB venduta a 340 sterline

La chiavetta USB ha un nome molto altisonante: 5GBioShield. Il sito ufficiale la propone come rimedio semplice e comodo contro i campi elettromagnetici del 5G: basta inserirla nel computer per riscontrare subito gli effetti benefici.

La BBC ha chiesto ad aziende di terze parti di effettuare dei controlli. Il risultato? È una comune chiavetta USB. L'unica differenza è un adesivo circolare bianco incollato sulla superficie della chiavetta che non serve a nulla. Per altro, una chiavetta decisamente economica, perché offre 128 MB di spazio di archiviazione. Eppure, viene proposta a circa 340 sterline.

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L'adesivo incollato sulla chiavetta USB "5GBioShield" è quello che sembra: un comune adesivo (Credits: Pen Test Partners)

"Ora, non siamo esperti quantistici del 5G, ma tale adesivo sembra proprio identico a quello disponibile nelle cartolerie a manciate per pochi centesimi ciascuno" ha detto ironicamente Ken Munro di Pen Test Partners, società specializzata nell'identificare falle di sicurezza nei prodotti di elettronica.

Non è un caso che se ne parli nel Regno Unito: alcune settimane fa in alcune città sono state incendiate varie antenne 5G, a causa delle molte bufale che hanno legato la tecnologia alla diffusione del coronavirus.

Braccialetti e ciondoli per proteggere dall'elettrosmog

Il secondo esempio è italiano: GeoLam vende braccialetti e ciondoli da indossare che, secondo le promesse, permettono di proteggersi contro l'elettrosmog. Il venditore promette che indossare tali monili "riduce sensibilmente le problematiche più frequenti causate dall’elettrosmog quali stress, stati di affaticamento, emicranie, disturbi del sonno e digestivi." Anzi, l'uso di braccialetti e ciondoli migliorerebbe la qualità dei cibi e delle bevande che si assumono per via orale, grazie ai benefici del biomagnete.

La pagina principale del sito, anzi, fa subito riferimento al 5G in quanto, secondo il venditore, sarebbero un grave rischio per la salute.

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I riferimenti al 5G presenti nella home page del sito di GeoLam.

Fermo restando che non sono stati mai dimostrati effetti deleteri dei campi elettromagnetici sull'organismo e ciò vale anche per il 5G, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha predisposto un provvedimento nei confronti del sito perché lo stesso venditore proponeva accessori da indossare anti-COVID 19. Sul sito, si legge nella nota dell'Antitrust, "sono pubblicizzati e venduti i suddetti prodotti, definiti ingannevolmente 'parafarmaci' e di cui si vantano gli effetti 'anti Covid-19', promettendo anche benefici al sistema immunitario e al processo respiratorio.

Tali benefici, sempre secondo l'AGCM, "non hanno alla base alcun processo di sperimentazione e validazione scientifica". L'Autorità ha inoltre definito le modalità di promozione di questi prodotti "ingannevoli e aggressive" chiedendo la rimozione delle pagine dei prodotti coinvolti.

Difficile credere, di conseguenza, che i prodotti etichettati come "antielettrosmog" possano produrre effettivamente benefici all'organismo. Fermo restando che alcun effetto dannoso da parte dei campi elettromagnetici non è mai stato dimostrato.