Dai piccoli scout all’anziano vedovo: boom della raccolta alimentare «Una generosità commovente»
MACERATA - L'associazione Avulss ha dato il via ad una iniziativa per aiutare le persone in difficoltà per il Covid che grazie ai titolari del Conad di Collevario si è allargata coinvolgendo tanti maceratesi: i soldi risparmiati per l'impossibilità di uscire sono finiti in generi alimentari comprati per chi ne ha bisogno
by Elisabetta Pugliese
di Elisabetta Pugliese
«Un signore vedovo mi ha detto: “In questo periodo non posso andare nemmeno al cimitero a portare i fiori a mia moglie, quindi questo mese i soldi li do a voi”. Mi ha destinato un carrello di alimenti veramente grande. È stato un gesto che mi ha commosso nel profondo, i maceratesi hanno dimostrato un grande cuore. È un’esperienza che rifarei senza pensarci due volte». Con queste parole Vanessa Farneti, volontaria dell’Avulss di Macerata, ha raccontato l’iniziativa ideata dall’associazione per aiutare le persone in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19. Si tratta di una raccolta alimentare, nata inizialmente da un fondo creato dall’Avulss stessa, poi proseguita grazie alla volontà dei titolari del Conad del quartiere Collevario, Stefano Rita con la moglie Maria ed il figlio Michele, i quali dopo aver visto il successo avuto dall’iniziativa nella sua prima settimana, hanno messo a disposizione i loro locali per appoggiare i volontari in questa avventura. «La disponibilità e l’accoglienza che mi hanno dimostrato sono stati encomiabili – racconta la volontaria – mai mi sarei aspettata di ricevere questa proposta. Ho subito informato il presidente Giorgio Salvucci, che è stato molto entusiasta».
Vanessa Farneti è nel mondo volontariato da sempre. Da giovane sosteneva la Croce Verde, da un po’ di tempo, invece, dopo un corso ed un colloquio, è entrata nella famiglia Avulss, «un’associazione di massima serietà», come lei stessa dice, che opera in varie strutture, come la casa di riposo, l’ospedale, l’Anffas e molte altre. Prima dell’emergenza sanitaria, la volontaria operava nell’accoglienza dei vari reparti ospedalieri, mentre il giovedì prestava servizio in oncologia. Non appena è iniziato il lockdown, a tutti, volontari compresi, è stato vietato l’accesso alle strutture, e tutto si è fermato. «Con l’associazione abbiamo iniziato a pensare fin da subito a come poter intervenire in questo contesto ed a che tipo di aiuto avremmo potuto offrire – racconta Vanessa Farneti – ci siamo interessati alle famiglie bisognose e a tutti coloro che a causa del Coronavirus non lavoravano più e dopo il primo mese erano in seria difficoltà. Il progetto prevedeva volontari “giovani”, con un’età inferiore ai 65 anni. Ci siamo fatti avanti io e altri due autisti, Maurizio Bianchini e Giovanni Bordi, e attraverso un fondo istituito dall’Avulss abbiamo iniziato a preparare dei pacchi destinati a persone segnalate». Dopo i primi giorni, però, i titolari del Conad di Collevario fanno una proposta alla volontaria: «Mi hanno detto: “Perché non cambiamo la tipologia dell’aiuto e non istituiamo un banco alimentare fatto apposta per voi?”. Il presidente Salvucci e la vicepresidente Silvia Piermarini sono stati felicissimi, e da lì è proseguita la nostra avventura».
È stato creato un cartellone informativo, posizionato all’esterno del supermercato, in modo che le persone che facevano la fila per entrare leggessero i dettagli dell’iniziativa, e tutti hanno iniziato a partecipare come hanno potuto, chi con poco, chi con molto: «Si è creata una situazione che mi ha sbalordito – commenta la Farneti – mi chiamavano continuamente in cassa perché la gente mi lasciava cose o mi chiedeva quali alimenti servissero maggiormente. Io li indirizzavo a seconda delle persone a cui inviavo il pacco, famiglie con anziani, bambini o ragazzi. In molti hanno partecipato – sottolinea – addirittura sono arrivati i Castorini, i piccoli degli scout dei Salesiani, che hanno utilizzato i soldi raccolti ad esempio per le uscite o le loro attività per donare un carrello di prodotti alla nostra causa. Io personalmente non faccio le consegne, ma quando i miei colleghi che se ne occupavano tornavano mi raccontavano di persone commosse, piene di gratitudine a cui avevamo regalato un sorriso. Aiutare gli altri è qualcosa di meraviglioso».
La volontaria spiega che le prime settimane non sono state facili, specie per il clima emergenziale che si respirava un po’ ovunque: «Ho iniziato il 6 aprile – racconta – Non nascondo che all’inizio la situazione era parecchio allarmante, avevo paura di ammalarmi, di portare a casa il virus e di contagiare la mia famiglia. Sentivo sempre notizie sul fatto che la curva dei contagi e dei decessi saliva, e avevo timore. Però mi sono detta “Ok, prenderò tutte le precauzioni possibili e andrò avanti. E così ho fatto». Vanessa Farneti ogni venerdì aggiornava il cartellone con il numero delle famiglie raggiunte, e proprio ieri si è tagliato il traguardo dei cento pacchi consegnati. In molti hanno aderito all’iniziativa: i volontari che non potevano muoversi da casa hanno effettuato dei versamenti tramite bonifico, i dipendenti del Conad hanno contribuito facendo la spesa a loro volta, e molte persone, pur non possedendo molto, hanno sposato totalmente la causa: «Le storie che mi hanno coinvolta sono state molte, oltre quelle che dicevo – Una signora che ha un bambino piccolo ed è sola mi ha detto: “Io non avrei mai potuto permettermi tutte queste cose per mio figlio”. Di alcuni tra coloro che hanno acquistato i prodotti si capiva che li toglievano dalla loro spesa. Una donna, in particolare mi ha raccontato che aveva una piccola pensione, e nel frattempo ha preso i soldi che le rimanevano nel portafoglio e mi ha detto “Questa cifra la utilizzerai per la raccolta”. Noi non possiamo prendere soldi contanti, quindi l’ho affiancata durante la spesa e le ho fatto vedere concretamente cosa acquistavo, in modo da essere totalmente trasparente, ma mi ha profondamente commossa».
Nel contesto allarmante dell’emergenza Coronavirus, insomma, la vicinanza e la generosità delle persone si è fatta sentire. «Durante il corso all’Avulss ci dicono sempre che quando si fa volontariato si pensa di fare qualcosa per gli altri, ma in realtà quando termini la tua attività ti rendi conto che sei tu che ti sei arricchito e ci hai guadagnato tutto – afferma Vanessa Farneti – È verissimo, il grazie ricevuto in certi contesti non è paragonabile a nessun’altra forma di gratitudine. Questa per noi è la nona settimana, la raccolta sta avendo molto successo e proseguirà ancora. Al momento abbiamo iniziato anche a raccogliere e suddividere vestiti e scarpe per bambini e ragazzi. Mi sento di ringraziare l’associazione Avulss, il presidente Giorgio Salvucci e la vicepresidente Silvia Piermarini per avermi dato questa occasione, oltre ovviamente agli altri volontari che ci hanno sostenuto in tutto, ai titolari e ai dipendenti del Conad di Collevario, dei veri “Amici” che mi hanno messo a disposizione i locali e mi hanno proposto di proseguire questa iniziativa. Ma il mio grazie più grande va ai maceratesi e al loro grande cuore – conclude – molti li conoscevo e molti altri li ho conosciuti in questo percorso, la nostra città ha dimostrato una grande generosità che mai dimenticherò».