A chi spetta il rimborso delle imposte 2020 e come richiederlo?

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Succede che il contribuente paghi al Fisco un’imposta che in realtà non era dovuta o comunque superiore a quella richiesta.

Il contribuente ha diritto ad ottenere il rimborso in entrambi i casi.

Vediamo a chi spetta il rimborso delle imposte 2020 e come richiederlo.

Quando il credito risulta dalla dichiarazione dei redditi

Quando il credito risulta dalla dichiarazione dei redditi, il contribuente potrà scegliere tra tre opzioni:

1)ottenere il rimborso

2)chiedere la compensazione del credito con altri tributi da versare

3)riportare il credito all’anno successivo

Una volta scelta l’opzione del rimborso, il contribuente nella compilazione del quadro RX del modello Redditi Persone Fisiche dovrà indicare di voler avere il rimborso.

A chi spetta il rimborso delle imposte 2020 e come richiederlo

L’Agenzia delle Entrate prima di rimborsare il credito, dovrà eseguire dei controlli.

Una volta accertato il credito, si procederà al rimborso.

Se il contribuente utilizza il modello 730 potrà ottenere il rimborso direttamente dall’ente pensionistico con la rata della pensione oppure dal datore di lavoro con la busta paga.

Altrimenti, potrà presentare direttamente all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dove risiede l’istanza di rimborso.

All’istanza dovrà allegare la certificazione dell’ente pensionistico o del datore di lavoro che attesta di non aver rimborsato le imposte né eseguito il conguaglio.

Quando il credito non risulta dalla dichiarazione dei redditi

Per le altre ipotesi, il contribuente dovrà presentare l’istanza direttamente all’Agenzia delle Entrate.

L’istanza dovrà essere notificata a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno all’Ufficio dell’Agenzia dell’Entrate dove risiede il contribuente oppure presentata direttamente a mano e protocollata.

Per le imposte indirette, l’istanza dovrà essere presentata all’ufficio dove è stato registrato l’atto o la successione.

Il termine per presentare l’istanza

Il contribuente potrà presentare la richiesta di rimborso entro 4 anni dalla data del pagamento dell’indebito.

Decorso inutilmente questo tempo, il diritto si prescriverà e il contribuente non potrà più richiederlo.

Come vengono rimborsate le imposte

Se il contribuente ha fornito all’Agenzia delle Entrate nell’istanza le coordinate bancarie del proprio conto corrente o postale, il credito di qualunque somma esso sia, verrà accreditato sul conto indicato.

Se, invece, non ha fornito le coordinate, il contribuente riceverà un invito a presentarsi presso qualsiasi ufficio postale per riscuotere il rimborso degli importi fino a 999,99 euro.

Per gli importi superiori a 999,99 e fino a 51.645,69 il contribuente riceverà il pagamento o tramite l’emissione di un vaglia della Banca d’Italia o qualora abbia comunicato le coordinate bancarie tramite accredito in conto.

Per gli importi superiori a 51.645,69 il rimborso avverrà esclusivamente tramite accredito su conto corrente bancario o postale per motivi di sicurezza.

Se la domanda è respinta

Qualora la domanda di rimborso dovesse essere respinta, il contribuente potrà presentare un’istanza di reclamo/mediazione oppure un ricorso innanzi alla competente Commissione provinciale tributaria nel termine di 60 giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto.

Se, invece, l’ufficio non dovesse rispondere all’istanza di rimborso, dovrà intendersi rigettata in virtù del cd. silenzio rifiuto.

Decorsi 90 giorni dalla presentazione dell’istanza ed entro il termine di prescrizione, il contribuente potrà presentare l’istanza di reclamo/mediazione o ricorrere alla Commissione tributaria.

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