Covid19, la crisi del commercio: “Guardiamo con preoccupazione all’autunno”. VIDEO

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Lo smart working adottato da molte attività e banche ha ridotto drasticamente il lavoro per bar e ristoranti a Reggio e non solo. E’ uno dei dati emersi dal sondaggio di Confcommercio provinciale

REGGIO EMILIA – Arrivano i primi dati sulla situazione del commercio reggiano alle prese con le riaperture e tutte le difficoltà legate a questo periodo. Secondo Confcommercio ci sono attività che hanno deciso di aprire più avanti o che non riusciranno a riaprire. Chieste misure a sostegno del centro storico.

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Poche domande tese a capire come sono andati questi primi 10 giorni dalle riaperture dopo il lockdown. E’ il sondaggio svolto da Confcommercio provinciale e destinato ai 5mila associati di tutte le categorie merceologiche. Le prime risposte non lasciano dubbi: i clienti tornano con estrema cautela, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso le vendite sono calate per l’80% dei commercianti, l’importo dello scontrino è più basso per il 60%. Il fatturato a maggio, considerando comunque per oltre la metà del mese le attività sono rimaste chiuse, per la metà dei commercianti interpellati è stimato in calo tra il 50 e il 60%.

“Una parte è data dalla paura, l’altra dal fatto che molta gente lavora in smart working – spiega il presidente di Confcommercio Davide Massarini – Circa il 6% di chi ha risposto al sondaggio, non ha riaperto l’attività. Guardiamo con preoccupazione soprattutto all’autunno, con realismo continuiamo a chiedere che ci siano sostegni di liquidità maggiore che vadano oltre quei 25mila euro, concesse con lentezze burocratiche che non stanno aiutando le attività. Si stanno incrinando anche i rapporti tra datori di lavoro e dipendenti perché purtroppo non tutte le richieste di cassa integrazione sono state pagate“.