Donald Trump, Usa: riduzione dell’immunità legale dei social?

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29 Maggio, Usa. La scure di Donald Trump si scaglia contro i social. È la loro l’immunità legale il fulcro del problema, che li tutela dal rischio di cause.

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Sono i social ad essere adesso al centro dei dibattiti internazionali. Il Presidente degli Usa Donald Trump ha preso da diversi giorni di mira la loro immunità legale. L’idea principale sarebbe quella di cancellare il principio di immunità per quanto riguarda ciò che viene pubblicato sui principali social network. Scendono dunque in campo i colossi Google, Facebook, Twitter e YouTube, che, nonostante le recenti perdite subite in borsa, si trovano nuovamente di fronte ai tribunali.

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La bozza presentata da Trump mina alla Communications Decency Act, una legge in vigore dal 1996. Lo scopo sarebbe quello di reinterpretarla, in modo da ridurre notevolmente l’ampia immunità garantita dalla sezione 230 di cui godono i siti internet. “In un Paese che ha a lungo amato la libertà di espressione non possiamo consentire che un limitato numero di piattaforme online selezionino personalmente i discorsi cui gli americani possono avere accesso o mettere online.” è dichiarato nella bozza. “Questa pratica è fondamentalmente anti-americana e anti-democratica.” è scritto inoltre.

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Facebook contro Twitter: la battaglia in seguito all’ordine esecutivo di Donald Trump

Di fronte alle manovre degli ultimi giorni del presidente degli Stati Uniti, i social reagiscono, ognuno con la propria opinione. Sono Facebook e Twitter i due principali schieramenti, che vedono i loro leader Mark Zuckerberg e Jack Dorsey dibattere animatamente in merito alla questione. Le opinioni sono contrastanti. “Credo fortemente che Facebook non debba essere l’arbitro della verità di tutto ciò che la gente dice online. In generale le società private, specialmente queste piattaforme, non dovrebbero essere nella posizione di farlo.” dichiara Zuckerberg. La risposta di Dorsey non tarda però ad arrivare. “Segnalare le informazioni errate non ci rende un ‘arbitro della verità’ ” ribatte, riferendosi ai post di Trump segnalati recentemente da Twitter. Poi continua: “Continueremo a segnalare informazioni errate o contestate sulle elezioni a livello globale. La nostra intenzione è collegare i punti di dichiarazione contrastanti e mostrare le varie informazioni in una disputa in modo che la gente possa giudicare da sola.” Pareri discordanti sono dunque quelli dei due social più famosi. I riflettori di tutto il mondo sono adesso puntati sulle loro prossime mosse.

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