Anticorpi anche in lievi casi Covid-19/ “Effetto neutralizzante aumenta col tempo”

Studio francese: anticorpi protettivi anche in lievi casi Covid-19. “Effetto neutralizzante aumenta col tempo”, ma resta da stabilire per quanto

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Anche pazienti con una lieve infezione da Covid-19 possono essere utili nella battaglia contro il coronavirus dopo la loro guarigione. Questo perché producono anticorpi protettivi il cui effetto neutralizzante aumenta nelle settimane successive all’infezione. Resta da capire la durata di questo effetto, ma si tratta già di una scoperta importante. Pensiamo ad esempio ai possibili risvolti in ottica plasma iperimmune o per il vaccino: i loro anticorpi potrebbero essere utili in tal senso. Ma è importante anche nella comprensione della risposta immunitaria al coronavirus. La scoperta è stata fatta da ricercatori francesi, grazie ad uno studio realizzato in collaborazione con l’Istituto Pasteur. La ricerca, che ha coinvolto operatori sanitari dell’ospedale universitario di Strasburgo, è stata pubblicata su MedRxiv. L’infezione Covid-19 ha dunque dato origine ad anticorpi che non solo hanno neutralizzato il coronavirus, ma sono rimasti presenti fino a sei settimane dopo la comparsa dei sintomi. «I risultati di questo studio sono molto incoraggianti per coloro che sono stati infettati», ha dichiarato Samira Fafi-Kremer, responsabile di Virologia all’ospedale di Strasburgo e principale autore dello studio.

ANTICORPI CORONAVIRUS ANCHE IN CASI LIEVI

«Anche chi sviluppa casi lievi di Covid-19 è in grado di produrre anticorpi che sono presenti almeno fino a 40 giorni dopo la comparsa dei sintomi, ma resta da stabilire quanto durano», ha aggiunto Fafi-Kremer in merito allo studio. Lo studio è stato condotto nella Francia orientale, diventata epicentro dell’epidemia di coronavirus. Diverse decine di operatori sanitari e dirigenti ospedalieri sono risultati positivi a Sars-CoV-2 all’inizio di marzo. Il mese successivo i ricercatori hanno cominciato ad analizzare i campioni di sangue di 160 persone che avevano mostrato i classici sintomi del Covid-19 (come febbre, difficoltà respiratorie e perdita dell’olfatto), ma i cui casi non sono diventati così gravi da richiedere il ricovero in ospedale. I ricercatori hanno quindi condotto due tipi di test su questi campioni, prelevati tra 13 e 39 giorni dalla comparsa dei sintomi. I test immunodiagnostici rapidi hanno rilevato la presenza di anticorpi in 153 campioni, il test S-Flow in 159 campioni, quindi sono stati rilevati in tutti i partecipanti tranne uno.

“EFFETTO NEUTRALIZZANTE CRESCE NEL TEMPO”

«Sappiamo che le persone con gravi infezioni producono anticorpi entro 15 giorni dalla comparsa dei sintomi, ma ora sappiamo che lo stesso vale anche per le persone con infezioni lievi, anche se il tasso di anticorpi è apparentemente più basso», ha dichiarato Arnaud Fontanet, uno degli autori dello studio e capo del dipartimento di salute globale dell’Istituto Pasteur. Le analisi hanno rilevato che gli anticorpi neutralizzanti per il coronavirus sono stati trovati in proporzioni maggiori nei campioni raccolti da 5 a 6 settimane dopo la comparsa dei sintomi rispetto a quelli raccolti dopo tre settimane. Per la precisione, nel 79 per cento dei campioni prelevati da 13 a 20 giorni dopo la comparsa dei sintomi, nel 92 per cento in quelli prelevati dopo 21-27 giorni e nel 98 per cento dei campioni prelevati dopo 28-41 giorni. Considerando anche il fatto che gli anticorpi sono stati rilevati in quasi tutto il personale ospedaliero infettato da Covid-19, i ricercatori francesi hanno concluso che l’attività di neutralizzazione degli anticorpi è cresciuta nel tempo. Studi successivi dovranno determinare la durata della persistenza degli anticorpi.