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Ftse Mib: segnale buy dietro l'angolo. I titoli più interessanti

Il Ftse Mib ha ancora margini per salire e el superamento di un livello peraltro vicino, si apriranno le porte per target ambiziosi. L'analisi di Gerardo Murano.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Gerardo Murano, consulente finanziario indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

Il Ftse Mib sta rifiatando un po' dopo la corsa delle ultime sedute che lo ha portato ieri poco oltre i top di fine aprile. Cosa aspettarsi nelle prossime giornate?

Lo scenario tecnico del Ftse Mib è sostanzialmente rimasto invariato rispetto all'intervista di due settimane fa.
L'indice è inserito in un canale con inclinazione leggermente rialzista che accompagna il movimento da fine marzo.

Il Ftse Mib si è mosso all'interno di questo intervallo e le migliori strategie operative sono state sicuramente quelle in buy area, cioè attendere l'indice al test del lato inferiore del canale per effettuare degli acquisti ed eventualmente alleggerire le posizioni al test del lato superiore del suddetto canale.

L'area dei 18.500 ha rappresentato il test di questo canale rialzista e a livello di momentum siamo in una situazione leggermente positiva.

La prossima settimana sarà probabilmente molto significativa per il Ftse Mib perchè il movimento ideale sarebbe quello della violazione dei 18.500 punti, un test di area 20.000 e poi un eventuale storno che non porti le quotazioni al di sotto di area 18.500.

Un movimento di questo tipo sicuramente implicherebbe una modifica dello scenario in atto che al momento è neutro-positivo, ma che non mostra ancora questa accelerazione.

E' chiaro che gli investitori attendono dei segnali e quello più importante è dato dall'apporto del Recovery Fund.
In Italia ci troviamo in una situazione di contrazione in molti settori dell'economia, la propensione al consumo è bassissima e quindi l'effetto moltiplicatore delle manovre messe in piedi dal Governo è al momento nullo.

Lo scenario economico si riflette perfettamente in questa fase nel quadro tecnico dell'indice Ftse Mib.
Operativamente avremo un buon segnale buy al superamento consolidato dei 18.500 punti, che potrebbe riportare l'indice a chiudere il gap in area 20.500.

Nel caso in cui dovesse persistere questo clima di incertezza, lo scenario più probabile per il Ftse Mib resta quello di un ritorno verso l'area dei 16.600/16.500 punti.

Quello che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi è stato sicuramente un mercato per cuori forti e la migliore strategia operativa da inizio anno è stata non cambiare asset, magari spostandosi sui bond emergenti, ma chiudere le posizioni e avere il coraggio poi di investire in prossimità dei minimi.

Questi sono movimenti che si verificano ogni 10 anni e quindi bisogna avere il coraggio di posizionarsi con un'ottica di medio termine.

A Piazza Affari c'è ancora spazio per salire, con il Ftse Mib proiettato verso i target indicati prima.

Al pari di altri bancari, anche Unicredit e Intesa Sanpaolo provano a mantenersi a galla oggi. Cosa può dirci di questi due titoli?

I due bancari in questione hanno sicuramente recuperato in termini di momentum, al pari degli altri protagonisti del settore bancario.

Le strategie operative sono state tendenzialmente diverse per i due titoli: per Unicredit c'è stata una spinta a 6 euro che si è tradotta poi in un pivot high a 6,77 euro la settimana scorsa.

Chi è entrato su questo breakout sta godendo di un buon movimento rialzista che tendenzialmente proietta le quotazioni di Unicredit nell'area compresa tra 8,5 e 9 euro.

E' importante che il titolo si mantenga prima al di sopra dei 7 euro e in seguito che non ceda l'area dei 6,5 euro.
Su tali condizioni Unicredit sarà sicuramente interessante da valutare, con potenziali accelerazioni rialziste.

Il presupposto è che si verifichi una periodica violazione dei massimi e anche per Unicredit, come per l'indice, sarà particolarmente significativa la prossima settimana.

Nel caso di Intesa Sanpaolo c'era stata una grossa fascia di lateralità tra 1,3 e 1,5 euro e proprio la violazione di quest'ultima soglia due giorni fa ha modificato lo scenario neutrale.

Per il titolo si è aperta così la possibilità di un ritorno prima verso 1,7 euro e poi in direzione di quota 1,85 euro, ossia il minimo del gap lasciato aperto nella fase discendente.

La tendenza per Intesa Sanpaolo sembra neutro-positiva e il momentum ha recuperato portandosi in prossimità dello 0, quindi non si presenta particolarmente esplosivo, ma la violazione di 1,5 euro ha modificato lo scenario.

Operativamente i nuovi superamenti del massimo relativo a 1,59 euro aprirebbero nuove opportunità di rialzo nel breve termine per Intesa Sanpaolo.

ENI e Saipem sono sotto scacco oggi per via del ritracciamento del petrolio. Questi cali sono un'occasione di acquisto per i due titoli?

ENI ha sicuramente un valore intrinseco molto forte, legato al fatto di essere uno dei principali operatori mondiali, oltre ad essere un asset strategico per  lo Stato italiano.

Dal punto di vista tecnico, nel tempo il cedimento degli 8 euro è stato sempre particolarmente difficile da gestire anche per i ribassisti.

In questa fase il titolo è all'interno di una configurazione di tipo triangolare che vede l'area di minimo in prossimità degli 8 euro.

L'approssimarsi del titolo a quota 8/7,9 euro a mio avviso rappresenta un'opportunità di acquisto, anche perchè lo stop sarebbe ravvicinato a 7,75 euro, con la possibilità di avere un rapporto rischio-rendimento pari a 3-4 volte.

Anche in ottica di trading di breve termine ENI è interessante, ma è molto evidente che nell'ultima settimana ha espresso debolezza relativa rispetto al Ftse Mib.

Questo al momento non sembra implicare una forza esplosiva al rialzo, anche perchè il management di ENI si sta riposizionando a livello internazionale e ciò porta ad una fase laterale nel breve.
Due sono le possibilità di intervenire sul titolo: all'approssimarsi degli 8 euro e al superamento degli 8,6 euro.

Saipem si è diversificato rispetto al prezzo del petrolio, ma tecnicamente non riesce ad esprimere indicazioni di forza nel breve termine.

Anche in questo caso vediamo una figura triangolare che però assume maggiori caratteristiche ribassiste e per Saipem un eventuale acquisto contrarian sarebbe da posizionare a 2,1 euro, con stop al cedimento dei 2 euro.

Saipem è sicuramente più rischioso rispetto ad ENI e penso che la strategia migliore possa essere quella di ingressi sulla forza.

Al momento il titolo quota in area 2,2 euro e si potrà intervenire al superamento dei 2,4 euro, con proiezioni a 2,8 euro.

Enel oggi sale in controtendenza e vive la decima seduta consecutiva in rialzo. Ci sono ancora margini di upside?

Sicuramente Enel ha ancora margini di crescita e guardando la sua conformazione tecnica, l'auspicio è che sia il Ftse Mib che i relativi titoli assumano questa configurazione grafica.

Enel ha ancora spazio di crescita verso area 7,8/8 euro e qualsiasi storno che dovesse riportare le quotazioni verso i 6,6 euro sarebbe da intendere come una buy opportunity.

Un superamento al rialzo dei 7 euro andrebbe interpretato come un ulteriore segnale di forza, difficile da gestire in termini di rischio-rendimento perchè avremmo lo stop al cedimento dei 6,4 euro, ma le possibilità di ritorno verso i 6,8/7 euro sarebbe sicuramente molte.