Il portafoglio di titoli ed azioni per puntare al futuro con ottimismo

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Si fa un gran parlare dei megatrend, ed a ragione. I megatrend sono il futuro. Sono quel futuro già arrivato, che sta arrivando e che arriverà. E sempre più a grandi passi. Sono quelle tendenze ineludibili, a cui il continuo progresso della specie umana propende una volta che siano state effettuate nuove scoperte. Nuove scoperte che ne portano altre ancora, in una continua corsa verso il miglioramento delle condizioni di vita. In poche parole, sono quei trend di lungo (anzi lunghissimo) periodo in grado di cambiare il mondo.

Il megatrend dei millennials

Uno dei megatrend ineludibili è dato dai millennial, cioè i nati tra il 1980 ed il 2000, detti anche Generazione Y. Non sono (soltanto) una trovata di sociologi ed esperti di marketing. Sono realmente un fenomeno dirompente. In tutto il mondo. I millennial alimentano infatti la domanda di determinati beni e servizi anziché altri: ciò significa che le aziende che li producono possono trarne vantaggio e, di conseguenza, anche chi investe in tali aziende.

Volete qualche numero? Il 45% di loro usa sistemi o chat di messaggistica. Il 72% non dà importanza al brand di un oggetto. Il 54% usa fonti online per informarsi. L’85% ha sempre con sé lo smartphone. La stessa percentuale acquista online. Il 73% preferirebbe acquistare servizi finanziari da Apple, Google, Amazon e PayPal, piuttosto che servirsi delle banche. Numeri che possono e devono far riflettere. E che portano diretti al portafoglio che abbiamo annunciato nel titolo. Un portafoglio di titoli ed azioni per puntare al futuro con ottimismo.

Il portafoglio di titoli ed azioni per puntare al futuro con ottimismo

Specifichiamo innanzitutto il razionale che ci ha fatto delineare il portafoglio che troverete tra poco. Quattro sono i punti nodali che sottendono ad esso.

  1. Lo sviluppo dei Paesi Emergenti e dell’Asia in particolare. Porterà inesorabilmente ad una crescita di consumi, infrastrutture e tecnologia – in larga parte sulle spalle dei Millennials. Cinesi, in gran parte, ed indiani in futuro.
  2. Il Private Equity. Le aziende sono obbligate a trasformarsi, per trovare nuove opportunità e nuove fonti di profitto a fronte di nuovi trend emergenti.
  3. Inquinamento ambientale e difesa delle risorse naturali del pianeta, e più in generale della sostenibilità. Non c’è un pianeta B. Questo è l’unico che abbiamo. Trattarlo bene è imperativo.
  4. Il settore salute e quello dei viaggi. Una scelta orientata non solo ai millennial, quanto anche ai loro genitori, i famosi Baby Boomer, alcuni ormai in vista della pensione. Da parte loro crescerà non solo la richiesta di servizi sanitari, ma anche di servizi collegati a turismo e svago.

I settori del portafoglio vedono una preponderanza della tecnologia, seguita dai fattori ESG e dalla salute, insieme a robotica ed energia pulita, riciclabile e sostenibile. E veniamo, infine, ai nomi.

Ecco gli ETF

Un portafoglio di 8 ETF, a basso rischio globale, molto liquido, con una volatilità più che accettabile (nettamente inferiore a quella attuale). Che risultati può darvi? Beh, intanto vi diciamo quelli che ha ottenuto finora. Dalla sua creazione, nella primavera del 2013, ha fatto +120,57%. Il che equivale al 10,3% annuo netto.

Detto tutto questo, ricordatevi che stiamo comunque parlando di titoli azionari, più volatili e più rischiosi delle obbligazioni a cui siete (forse) abituati come investitori italiani medi. Ecco perché è un investimento orientato al lungo-lunghissimo termine, magari effettuato gradualmente nel tempo, in stile PAC (Piano di Accumulo Capitale).