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Festini e degrado: la follia del centro sociale di Bologna

Era stato già denunciato un maxi ritrovo di immigrati e spacciatori. Regna ancora il caos: recinzioni di acciaio distrutte e bottiglie gettate a terra

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Un altro pomeriggio di pura follia, all'insegna del degrado e della totale inosservanza di tutte le stringenti norme imposte dal governo al fine di limitare la diffusione del Coronavirus. Ancora una volta le regole sembrano non valere per il centro sociale Xm24, che nella giornata di ieri si è ritrovato nell'area verde adiacente a via Fioravanti costringendo le forze dell'ordine a intervenire. Vigili e carabinieri si sono presentati sul posto per provvedere allo sgombero del giardino adiacente all'immobile dove al momento si stanno effettuando i lavori per realizzare il progetto di cohousing voluto dal Comune di Bologna. E il messaggio diffuso dagli attivisti la dice lunga: "Anche qui, anche oggi, proprio nel giorno di mercato, l’ennesimo abuso di potere, l’ennesimo tentativo di farci scomparire. Non lasciamoci intimidire, raggiungeteci e presidiamo".

Già lo scorso 14 maggio vi avevamo parlato dell'assurda situazione che si è venuta a creare: diversi maxi assembramenti formati pure da immigrati e pusher. Le circostanze però non sembrano essere cambiate affatto. La denuncia che arriva da Marco Bertuzzi, il vicepresidente di Acer, è chiara: "Lasciatemi dire che sono sgomento. Abbiamo lavorato tantissimo per mettere in sicurezza il cantiere, prima del Covid-19 avevamo presentato al Comune il progetto, bello, di riqualificazione dell'intero comparto. Hanno completamente distrutto la recinzione di acciaio". In effetti il risultato di quello che si teme essere stato un assalto organizzato e pianificato da tempo è purtroppo evidente: barriere di recinzione divelte e bottiglie di vetro a terra. Una forma di degrado vergognosa.

L'attacco vandalico e il festino

Si è poi verificato un deplorevole episodio denunciato dai residenti: l'area totalmente recintata - a seguito dello sgombero dell'Xm24 - è stata oggetto di un attacco vandalico. Tutte le recinzioni sono state abbattute e gli attivisti avrebbero addirittura organizzato un festino non autorizzato tra balli, canti e urla. Dopo aver forzato le inferriate che circondano il cantiere, qualche ragazzo è rientrato nella struttura mentre gli altri sono rimasti in presidio nell'area verde. Una vicenda che si è consumata sotto gli occhi dei cittadini preoccupati e costretti a rispettare rigorosamente la serie di misure anti-Coronavirus.

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La follia del centro sociale di Bologna

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Sulla questione è intervenuto Galeazzo Bignami, che ha espresso la propria indignazione per l'ennesimo caso di anarchia da parte degli attivisti: "Abbiamo immediatamente segnalato alle forze dell'ordine quanto stava avvenendo. Ci era stato detto che c'era stato un intervento nel primo pomeriggio, evidentemente inutile e forse anche dannoso". L'esito degli accampamenti è sotto gli occhi di tutti. Perciò il deputato di Fratelli d'Italia, dopo aver ricordato che per tutto il lockdown gli abitanti della zona di via Gobetti hanno dovuto assistere a bivacchi di clandestini che spacciavano impuniti, ha tuonato senza mezzi termini contro la Questura di Bologna che sarebbe stata allertata con chiamate, foto e filmati: "Come si fa a tollerare tutto ciò? È stata una serata di inferno. Vi sembra giusto che, come sempre, lo Stato si dimostra forte con le persone perbene e debole con i prepotenti?".