“Pressioni per far ripartire il Nord, il Lazio pensa alle contromisure” (D’Amato)

"Si decida sui numeri"

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Roma, 29 mag. (askanews) – “Ci sono troppe pressioni, anche sul Comitato tecnico scientifico. Se servirà prenderemo delle contromisure”. Così in una intervista al Messaggero l’assessore regionale del Lazio, Alessio D’Amato, in relazione alla possibile prossima riapertura degli spostamenti tra regioni.

D’Amato spera che “ci sia grande scrupolo nel prendere decisioni e con “grande chiarezza” e ricorda: “ci siamo dati un metodo, si deve decidere sulla base di una serie di indicatori, sui numeri.

Se le decisioni saranno prese su riscontri scientifici, non avremo nulla da eccepire. Se invece si cederà a delle pressioni di tipo politico, prenderemo delle contromisure. Pressioni sul comitato tecnico scientifico ci sono e questo rischia di creare irritazione”.

D’Amato però chiarisce subito e spiega di non avercela con il governatore Fontana o con l’assessore Gallera “non ce l’ho con loro voglio essere chiaro. Dico solo che dal Nord c’è una spinta ad aprire, soprattutto da parte di partiti come la Lega. Io non sono contrario per principio: ma per favore si valuti prima di tutto pensando alla difesa della salute pubblica. Ci sono degli indicatori? Bene, utilizziamo quelli come il governo e le regioni hanno deciso fin dall’inizio. Ripeto: se le rilevazioni sull’andamento dell’epidemia ci diranno che anche la Lombardia e il Piemonte possono riaprire, rispetterò la decisione del governo. Se si deciderà invece per altre motivazioni non dico che faremo ciò che minaccia la Sardegna, dico però che dovremo prevedere delle contromisure”.

D’Amato spiega di non voler penalizzare nessuno “non ci sono buoni e cattivi. Se un territorio deve stare fermo un giro, se deve aspettare ancora una o due settimane perché la circolazione del virus è alta, più alta che in altre zone, non significa che si sta dando un giudizio. Non è una critica al lavoro degli altri, che rispettiamo. Semplicemente: ci siamo dati un metodo, seguiamolo. Nel rispetto anche delle regioni con una bassa incidenza del coronavirus”. Quanto all’idea del governatore della Sardegna per gli ingressi e sbarchi sull’isola “Il passaporto sanitario è inapplicabile – ricorda – però tenga conto di un dato: se si apre, la maggioranza dei lombardi non andrà in Sardegna, molti si sposteranno a Roma, anche per ragioni lavorative” e D’Amato dice “Io non vorrei prendere nessuna iniziativa di protezione della nostra regione, ma se ci sono forzature qualcosa deve esser fatto” aggiunge, ricordando che il Lazio ha un rt buono e una circolazione del virus bassa.

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