L’Italia dopo il Coronavirus, Bankitalia: “Senza misure governo -11% di Pil”
by Andrea MonaciItalia dopo il Coronavirus, le stime di Bankitalia sull’andamento dell’economia. “Nello scenario di base la flessione dell’attività produttiva nel 2020 sarebbe pari al 9%, superiore a quella sofferta in due riprese tra il 2008 e il 2013; il calo si concentrerebbe nei primi due trimestri dell’anno, con un parziale recupero a partire dall’estate. Senza il sostegno alla domanda fornito dalle politiche di bilancio finora definite la contrazione dell’attività economica supererebbe l’11 per cento”. A indicarlo il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali, nell’analisi di scenario per l’economia italiana.
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L’analisi di Bankitalia è stata presentata a metà maggio ed è basata su ipotesi alternative in merito alla durata e all’estensione dell’epidemia, alle ricadute sull’economia globale e alle sue ripercussioni finanziarie. Le stime saranno aggiornate nell’ambito del sistema di previsione Ue e pubblicate il prossimo 5 giugno.
Italia dopo il Coronavirus: “Dal governo misure ingenti e tempestive”
“La risposta delle politiche economiche, in Italia come nel resto del mondo – scrive il governatore di Bankitalia – ha anzitutto mirato a governare l’emergenza sanitaria e a contenere la diffusione del virus anche con drastici provvedimenti di chiusura. Interventi di bilancio di dimensioni straordinarie hanno portato sollievo a famiglie e imprese colpite nel lavoro, nella produzione, nel reddito”.
“Se non frenata da tali misure, e da quelle, pure ingenti e tempestive, di politica monetaria, una crisi così profonda – evidenzia ancora Visco – avrebbe avuto ripercussioni ancora più dolorose sul tessuto produttivo e sulla società tutta. Ma come il ”distanziamento sociale” appiattisce la curva dei contagi senza eliminare il virus, così le misure di sostegno contribuiscono a diluire nel tempo e ad attutire le conseguenze della crisi senza eliminarne le cause. Le moratorie sul credito e le garanzie sui nuovi prestiti alle imprese riducono drasticamente il rischio di effetti di amplificazione ulteriori, associati a una diffusa crisi di liquidità”.
“Nel 2021 rimbalzo del Pil se epidemia sarà contenuta”
“Nel 2021 il Pil recupererebbe circa metà della caduta. Queste stime presuppongono che prosegua il contenimento dei contagi a livello nazionale e globale”, spiega Visco. “In un secondo scenario basato – sottolinea Visco – su ipotesi più negative – anche se non estreme – in merito all’evoluzione dell’epidemia, all’entità del calo del commercio mondiale e all’intensità del deterioramento delle condizioni finanziarie, il prodotto si ridurrebbe del 13 per cento quest’anno e la ripresa nel 2021 sarebbe molto più lenta”.
In entrambi gli scenari – sottolinea il governatore di Bankitalia – la caduta del prodotto nell’anno in corso sarebbe dovuta per metà alle limitazioni connesse con i provvedimenti di sospensione dell’attività e la conseguente contrazione del reddito disponibile; per l’altra metà rifletterebbe il rallentamento del commercio internazionale e il sostanziale arresto dei flussi turistici internazionali”. >> Tutte le notizie di economia