Fuga capitali in Svizzera, non solo milionari: “Paura di una possibile patrimoniale”

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Da un lato due segnali come il deposito record di liquidità nei conti correnti (16,8 miliardi di euro a marzo, il 254% in più rispetto a marzo 2019) e la raccolta record di 22,3 miliardi per i Btp.

Dall’altro c’è un numero crescente di persone che i propri risparmi li vorrebbe portare fuori dall’Italia.

Lo racconta il Sole 24 Ore – che ha interpellato l’avvocato Enzo Caputo, fondatore dello studio legale Caputo & Partners, che opera in Svizzera: “Ricevo telefonate dall’Italia quasi ogni giorno. Mi chiamano perché vogliono aprire un conto che non sia in euro e vogliono mettere i soldi al sicuro, qui in Svizzera, chi per 80mila, chi per 150mila euro. Questa volta non sono milionari ma lavoratori dipendenti, anche impiegati statali”.

E se sempre i ricchi hanno provato a portare i soldi in Svizzera, il fatto che adesso ci provino anche semplici lavoratori dipendenti fa riflettere.

“Chi chiama non rientra nel mio target, perché la mia clientela deve possedere almeno 500mila euro per poter diversificare gli investimenti, ma mi interpellano perché sono preoccupati. Hanno paura di una possibile imposta patrimoniale e non vogliono investire i loro soldi ma solo lasciarli al sicuro in una banca elvetica”.

Per certo la pandemia ha portato anche questo tipo di agitazione.

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