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Nissan chiude, Spagna cerca altro marchio auto

I dipendenti dello stabilimento di Barcellona sono scesi in strada per manifestare, Spagna a caccia di un'altro marchio auto

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La chiusura dell’impianto produttivo di Barcellona da parte di Nissan ha scatenato le proteste degli operati del sito produttivo che hanno manifestato contro la decisione del marchio giapponese bruciando alcuni copertoni all’ingresso della fabbrica catalana. La chiusura dell’impianto è stata confermata nella giornata di oggi, quando Nissan ha presentato un piano di rilancio che prevedeva un ridimensionamento grazie al taglio dei costi. L’addio alla Spagna per la casa giapponese significa anche il licenziamento di 3.000 dipendenti.

Nissan, il piano per tagliare i costi

Nissan ha sostenuto che non c’erano altre vie per il taglio dei costi, con l’unica soluzione percorribile che prevedeva lo shut-down di Barcellona. Il Governo di Madrid si è detto rammaricato dall’accaduto, sostenendo che a gennaio aveva ottenuto garanzie dal marchio giapponese riguardo il fatto che la fabbrica di Barcellona non sarebbe stata chiusa. L’esecutivo iberico però si è detto già pronto a ricercare un nuovo interlocutore che possa prendere il posto di Nissan, affermando che l’impianto produttivo di Barcellona è molto appetibile. Intanto è anche scontro politico, con i partiti di opposizione che si scagliano contro il fallimento del governo spagnolo.

Nissan chiude a Barcellona: 3.000 licenziamenti

Anche le autorità catalane sono rimaste interdette dalla decisione di Nissan, affermando che erano stati 29 per sostenere la crisi e non chiudere l’impianto ma che da parte del marchio giapponese non è stata ricevuta mai nessuna risposta. Dopo Sunderland, quello di Barcellona era l’impianto produttivo più grande di Nissan in Europa, impegnato nell’assemblaggio di pick-up e van elettrici. Era attivo dagli anni Ottanta. In questo momento storico, con una crisi economica e di settore in pieno svolgimento, è difficile pensare che un qualsiasi altro marchio automobilistico sia disposto a prendere in carico l’impianto produttivo di Nissan, per quanto appetibile. Un ulteriore colpo alla Spagna potrebbe arrivare venerdì, quando Renault annuncerà il suo piano di ristrutturazione: la Losanga ha due impianti produttivi per le vetture, Palencia e Valladolid e uno di componentistica (cambi) a Siviglia. A rischio, potrebbero esserci anche queste fabbriche.