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Siena – Reggiana: 11 condanne e 8 assoluzioni per gli ultras granata

Giovedì è arrivata la parola “fine” al filone giudiziario partito dopo l’invasione di campo alla fine del match del 3 giugno 2018 che costò la semifinale playoff e, di fatto, convinse Piazza a mollare

REGGIO EMILIA – Quel fallo di mano inesistente in pieno recupero a Siena, il 3 giugno 2018 nel match di ritorno dei quarti playoff, non solo costò la semifinale alla Reggiana ma diede il la a un effetto domino pazzesco. Stando a quanto riferito allora da Mike Piazza, fu la goccia che fece traboccare il vaso e lo convinse a mollare la presidenza, portando la società al fallimento.

Nei minuti successivi a quel fischio che definire scellerato è eufemistico, in campo e sugli spalti scoppiò il parapiglia. Non solo: a fine partita gli ultras granata fecero invasione di campo per poi tornare sugli spalti senza che fossero stati commessi atti di violenza. Quel gesto, tuttavia, portò a una pioggia di Daspo e di denunce, facendo quindi partire un filone giudiziario.

Quel filone è terminato ieri, come riportato dalla Gazzetta di Reggio: per 19 tifosi granata, tutti assistiti dall’avvocato Annalisa Bassi – mentre uno da Alessio Fornaciari – è arrivato il pronunciamento del giudice. In dieci rispondevano di superamento di recinzione, mentre agli altri era contestato anche il fatto di essersi coperti il volto. Avrebbero, i primi, dovuto anche pagare 10.500 euro di ammende in sostituzione all’arresto di 4 mesi, mentre per chi si era coperto il volto l’ammenda era di 11mila euro in sostituzione a 4 mesi e 15 giorni di carcere, dal momento che le pene non erano sospese.

Per l’elevata richiesta economica, tutti i tifosi difesi dall’avvocato Bassi avevano subito impugnato la sentenza e ieri è giunto il pronunciamento del giudice: 8 sono stati assolti, 5 perché il fatto non sussiste e gli altri 3 perché erano di lieve entità; i restanti 11 sono stati condannati, ma hanno ottenuto pene più lievi e soprattutto sospese, con multa di 500 euro. Per quanto concerne i 5 assolti perché il fatto non sussiste, l’avvocato Bassi chiederà la revoca del Daspo.