Coronavirus, riunione di fuoco Conte-sindaci: "Ci servono 3 miliardi. Subito"
Brugnaro (Venezia): "I tuoi collaboratori non capiscono nulla". Il premier: "Ora non posso darvi nulla, non ci sono margini"
Coronavirus, riunione di fuoco Conte-sindaci: "Ci servono 3 miliardi. Subito"
L'emergenza Coronavirus in Italia continua e dopo tre mesi di lockdown la crisi economica che travolge il Paese è incontenibile. Uno spaccato del momento arriva dall'infuocata riunione in videoconferenza tra il premier Giuseppe Conte e i sindaci delle città metropolitane. Il confronto - come riporta Repubblica - andato in scena ieri a Palazzo Chigi, anche se solo virtualmente è stato durissimo. Il premier, seppur non in prima persona, è stato sotto attacco dei vari Sala, Raggi, De Magistris, Decaro, Brugnaro, ormai disposti a tutto per ottenere le risorse necessarie. Conte prova a spiegare le ragioni del governo. "Mi chiedete tre miliardi. Ora non posso darvi nulla, non ci sono margini nel decreto in Parlamento. Ma ci sarà presto un nuovo scostamento di bilancio. E lì stanzieremo le risorse che chiedete, state tranquilli".
Ma dopo quelle parole si scatenano i sindaci. "Stacco le luci di Bari, e non per protesta: senza risorse non so come pagare le bollette del Comune», lo accoglie Antonio Decaro. "Senza di noi, avrai tutto il Paese contro", è "l'accoglienza di Brugnaro (Venezia). Che rincara la dose: "I tuoi collaboratori non capiscono nulla, niente, un cavolo di niente, ma dove li hai presi?". Tutti chiedono tre miliardi. Subito. Anche da Roma e Milano arrivano solo "ultimatum". Prende la parola Raggi: "Presidente, ci servono i soldi. Subito. Da noi dipendono i servizi sociali – lo accoltella alle spalle la prima cittadina di Roma - Se non arriviamo noi, arriverà la criminalità, che per sua natura arriva prima". Anche Sala non usa mezzi termini: "Caro Presidente, sai l’amicizia che ci lega...Diciamo che non ti hanno preparato bene alla riunione... State commettendo un errore politico mostruoso. Se non cambiate, porteremo avanti iniziative durissime". Luigi de Magistris, sindaco di Napoli è della stessa idea dei colleghi: "Se volete, prendo le chiavi della città e ve le porto, perché noi così non possiamo andare avanti".