la Repubblica
Coronavirus, i calcoli dell'università di Parma: il lockdown ha evitato il doppio delle vittime
Gli esiti del modello matematico della facoltà di Matematica insieme alla Federico II di Napoli
Il lockdown e il comportamento responsabile della popolazione hanno permesso di evitare il doppio delle morti e di scongiurare circa il 46% in più di contagi per il coronavirus che si sarebbero avuti nel caso di assenza di adesione volontaria alle restrizioni.
Le informazioni fornite da mass media e autorità e il conseguente allarme sociale hanno influito positivamente sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia.
Lo mostra un modello matematico elaborato da Rossella Della Marca, dottoranda di ricerca in Matematica all’università di Parma e da Bruno Buonomo, docente di Fisica Matematica all’università di Napoli Federico II.
Lo studio, pubblicato su medrXiv, sito che ospita i lavori non ancora rivisti dalla comunità scientifica, ha suddiviso la popolazione sulla base della gravità della malattia (sani, infetti asintomatici e sintomatici, guariti) e considerato i dati epidemiologici dal 24 febbraio al 18 maggio.
La ricerca - spiega l'ateneo di Parma - mostra che l’informazione sullo status della malattia nella comunità (in particolare i dati sui ricoverati in ospedale e in isolamento domiciliare) ha avuto un ruolo chiave, determinando non solo attenzione ma allarme sociale e facendo aderire le persone in modo significativo alle restrizioni del lockdown.
La copertura informativa stimata dai ricercatori, veicolata da mass media e autorità, è stata grosso modo dell’80%: le persone sono cioè state consapevoli di circa l’80% dei casi accaduti, contro un 20% che non è arrivato perché i dati non sono stati raccolti o si sono dispersi.
Lo studio ha calcolato anche la tempestività delle informazioni: da quando le strutture sanitarie hanno registrato i dati a quando questi sono arrivati ai cittadini, si è stimato che siano trascorsi circa tre giorni.
L'università di Parma ha lanciato una nuova pagina del sito web che raccoglie tutte le informazioni sui progetti di ricerca dell’ateneo sul coronavirus.
L'università di Parma stanzia 300mila euro per progetti di ricerca
"Dall’inizio dell’epidemia Covid -19 – spiega il pro rettore alla Ricerca Roberto Fornari - l’università di Parma ha prodigato enormi sforzi al fine di contribuire fattivamente al superamento dell’emergenza sanitaria. Allo straordinario impegno in campo clinico e assistenziale si è aggiunto un grande sforzo nel campo della ricerca, con l’avvio e lo sviluppo di tanti nuovi progetti: con questa nuova pagina abbiamo voluto raccoglierli e presentarli. La pagina è in continuo aggiornamento e sarà arricchita coi futuri progetti di nostri docenti e ricercatori, legati ad aspetti medici, tecnologici o socio-economici della pandemia e del post-lockdown".