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Grassucci (Skuola.net): “Ripartenza in ordine sparso”

Gli effetti delle disposizioni anti-Covid sulle classi e sulla didattica. Le linee guida del comitato tecnico scientifico e l’indagine del portale dell'istruzione

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“Le linee guida del comitato tecnico scientifico fissano dei parametri ma la realtà scolastica è molto differenziata al suo interno”, spiega Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, portale di riferimento per l'istruzione,

Come si tornerà a scuola a settembre? 

“Si tornerà in aula. Il come lo stabilirà ogni singolo istituto in base ad organico a disposizione, ambienti scolastici e contesto territoriale. Infatti il ministero fornirà tutta una serie di linee guida, a loro volta compatibili con le indicazioni del comitato tecnico scientifico. Da questo punto di vista niente di nuovo: mascherina per tutti (con eccezioni per studenti interrogati, disabili e bambini sotto i sei anni), distanziamento sociale, dispenser di gel igienizzante, pulizie approfondite quotidiane”.

Quali sono le difficoltà pratiche?

“Se le nostre aule fossero abbastanza grandi da consentire il distanziamento di un metro, non ci sarebbero grossi problemi. Ma tendenzialmente non solo sono, per cui bisognerà attingere alla creatività perché ridurre il numero di studenti per classe in maniera lineare farebbe esplodere i costi del personale (dai docenti al personale Ata). Quindi si ragionerà su ingressi scaglionati, turnazione, utilizzo di giardini, teatri, musei e chi più ne ha più ne metta. Poi sarà necessario potenziare l'organico, dall'infanzia fino alla scuola media sicuramente, per poter permettere di frequentare le lezioni in presenza e sgravare le famiglie”.

In che modo?

“Ricorrendo anche ad artifici relativistici per cui l'ora di lezione (cosa già prevista dagli ordinamenti) può ridursi fino a 40 minuti effettivi, permettendo a parità di ore contrattualizzate ai docenti di svolgere più lezioni. Alle scuole superiori, dove peraltro ha funzionato meglio, la didattica a distanza continuerà ad essere impiegata per ridurre l'affollamento dell'istituto scolastico in caso di necessità. Chiaramente bisognerà assicurarsi che tutti gli studenti abbiamo un tablet/pc (e in caso di mancanza fornirglielo) nonché una adeguata connessione di rete”

E le risorse?

“il governo ha messo 400 milioni per potenziare la connettività nelle scuole e fornire voucher alle famiglie. Ovviamente laddove si svolge il tempo pieno, bisognerà gestire anche il servizio mensa in sicurezza. Si va verso i lunch box da consumare in classe”.

Dove rischia di incepparsi il sistema?

“Il tema igiene e pulizia sarà un autentico bagno di sangue dal punto di vista economico. Infatti secondo un'indagine svolta da Skuola.net in collaborazione con il consulente per la sicurezza scolastica Tommaso Barone, su oltre 20.000 studenti di scuole medie e superiori circa uno su 3 non ha mai visto a scuola sapone per le mani, salviette o asciugamani elettrici. E la percentuale raddoppia al Sud”.

Cosa significa in concreto?

“Vuol dire che bisognerà mettere tante risorse per l'acquisto di questi prodotti che oggi non sono compresi nel budget delle scuole. Stesso dicasi per la fornitura di mascherine monouso per tutti i docenti. Basti pensare che solo per organizzare l'esame di maturità in sicurezza (500.000 ragazzi da spalmare su un mese di esami orali) il governo ha messo sul piatto 40 milioni”.