Bimbo segregato e torturato in Sardegna: chiesti 12 anni per i genitori

L'undicenne, vittima di torture fisiche e psicologiche, era stato liberato la scorsa estate nella villetta di famiglia in Costa Smeralda

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Emanuele Perrone via Getty Images

Fu segregato e maltrattato nella villetta di famiglia ad Arzachena, in Costa Smeralda: i pm della Procura di Tempio Pausania, Luciano Tarditi e Laura Bassani, hanno chiesto una condanna a 12 anni di carcere per i genitori e la zia del bambino di 11 anni vittima di violenze. Il piccolo era stato liberato la scorsa estate dai carabinieri del Reparto territoriale di Olbia, dopo aveva chiesto aiuto per telefono ai militari.

Gli investigatori avevano così scoperto una realtà agghiacciante: il bambino era sottoposto a torture fisiche e psicologiche, descritte dettagliatamente nel diario segreto che il piccolo nascondeva in camera. Le punizioni sistematiche consistevano nella segregazione in camera per ore, al buio, senza il materasso, e con un secchio per fare i bisogni. Il piccolo veniva anche picchiato e gli venivano fatte ascoltare delle voci preregistrate per spaventarlo. I genitori erano stati subito arrestati, mentre la zia era finita in carcere alla fine dello scorso anno.

Aggiunge il Corriere

Antonio ha un deficit cognitivo, è forse un po’ troppo vivace, ma a scuola mai ha dato più problemi di altri compagni. Quel sabato notte il padre, 47 anni, e la madre, 44, erano andati ad una festa da ballo e lo avevano chiuso per l’ennesima volta lasciandolo solo con la voce che ogni tanto gracchiava: «Andrai all’inferno».