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L'Angolo del Trader: Campari e Marr

Campari ha accelerato al rialzo giovedì riuscendo a terminare la seduta in guadagno del 6,47% a 7,40 euro.

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Campari

Campari ha accelerato al rialzo giovedì riuscendo a terminare la seduta in guadagno del 6,47% a 7,40 euro. MF riferisce indiscrezioni secondo cui il gruppo sta perfezionando un'acquisizione di grandi dimensioni: l'annuncio ufficiale è atteso a giorni. Circa un mese fa l'a.d. Bob Kunze-Concewitz in un'intervista a Repubblica aveva ribadito un concetto già espresso a febbraio, in occasione della presentazione dei dati 2019: il gruppo ora può pensare ad acquisizioni dal controvalore ben più rilevante di quelle realizzate fino a questo momento. Kunze-Concewitz ha aggiunto che il settore alcolici globale si sta consolidando rapidamente e Campari è pronta. Mercoledì è stata convocata per il 26 giugno l'assemblea straordinaria con all'ordine del giorno la proposta di revoca della delibera di trasferimento della sede sociale ad Amsterdam (Olanda-Paesi Bassi) adottata dall'assemblea straordinaria di Campari in data 27 marzo 2020. Equita Sim, sulla scia delle indiscrezioni di MF, ha confermato il giudizio "hold" e il prezzo obiettivo a 7,1 euro sul titolo. Le quotazioni si sono spinte fino a 7,444 euro, superando quindi il top del 12 maggio a 7,336 euro. Prossima resistenza critica a 7,55, sul 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top di febbraio. Solo la rottura di questo riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci potrebbe anticipare una ulteriore fase rialzista con obiettivi almeno fino a 8,45, lato alto del gap ribassista del 24 febbraio. In caso di mancata rottura di 7,55 e di violazione di 7,25 le prospettive di ulteriori rialzi risulterebbero ridimensionate, atteso in quel caso un calo verso i 6 euro.

Settore bancario

Momento positivo per i titoli del settore bancario e in particolare per quelli degli istituti di medie dimensioni: l'indice FTSE Italia Banche ieri ha chiuso a +2,89%, con Banca MPS +6,10%, BP Sondrio +6,13%, Credito Valtellinese +8,88%. Con la decisione di UBI Banca +1,03% di avviare un'azione legale contro l'OPS lanciata a febbraio da Intesa Sanpaolo +1,31%, il processo di consolidamento del settore bancario potrebbe andare incontro a una nuova fase e il mercato inizia probabilmente a fare ipotesi sulle direttrici che detto processo seguirà. Il Messaggero ieri ha scritto che UniCredit +3,53% sta valutando l'acquisizione di una quota fino al 10% di UBI Banca. Situazione in evoluzione quindi, come attestato anche dai movimenti di un colosso come Morgan Stanley: secondo le comunicazioni Consob, al 22 maggio la banca americana deteneva una partecipazione potenziale indiretta in Credito Valtellinese pari al 6,42%, in incremento rispetto al 5,32% al 19 maggio. Possibile che Morgan Stanley si stia posizionando per approfittare di eventuali operazioni straordinarie che coinvolgano il CreVal. L'analisi del grafico di Credito Valtellinese mette in evidenza l'accelerazione rialzista delle ultime sedute (quasi +40% dal minimo di venerdì scorso), movimento che ha determinato il superamento della resistenza rappresentata dal massimo del 25 marzo a 0,0539 euro. Il titolo ha ora la possibilità di allungare verso 0,0623, ex supporto rappresentato dal minimo di inizio febbraio ora resistenza determinante per assistere a un tentativo di inversione della tendenza ribassista originata dal top del 18/2 a 0,0993 (conferme in tal senso oltre 0,075). Discese sotto 0,0475 anticiperebbero invece un test di 0,0448, ultimo sostegno utile a scongiurare il ritorno sul minimo di venerdì scorso a 0,0401.

MARR

MARR, +5,57% a 13,26 euro, sale sui massimi da fine marzo. Banca IMI conferma la raccomandazione buy e il target a 15 euro: dalla Virtual Star Conference 2020, organizzata da Borsa Italiana, è emerso che il gruppo ha segnalato un graduale miglioramento delle vendite settimana dopo settimana. In ogni caso gli effetti del lockdown si faranno sentire: gli analisti hanno ridotto le stime 2020 sui ricavi del 22% e sul margine EBITDA di circa il 2,80%. Sotto il profilo grafico il titolo è tornato all'attacco dei massimi di aprile a 13,24 euro. Oltre questa soglia si aprirebbero gli spazi per una ripresa più convincente verso almeno 15 euro, successivamente a 16 circa (50% di retracement del ribasso dai top di inizio anno), poi fino al massimo del 24 marzo a 16,62 euro, riferimento critico nel medio termine. Sotto 12,20 invece rischio di ritorno sui minimi di maggio a 11,20.

(SF - www.ftaonline.com)